Autore: Andrea Micalone
Pagine: 200
Editore: Andrea Micalone (self-publishing)
Uscita: 4 luglio 2015
Prezzo: 0.99€
Avevo scritto l'anteprima di Hodoeporicon di Andrea Micalone qualche giorno fa, devo ammettere che mi apprestavo a leggerlo con un po' di paura. Un giallo fantascientifico non l'avevo mai avuto per le mani e non sapevo effettivamente se mi sarebbe potuto piacere a meno. Siete curiosi di saperlo? Non ve ne frega una banana? Vabbé, ve lo dirò dopo avervi dato una trama.
Al via con la trama!
Siamo nel 2025 e il mondo che conosciamo non è cambiato particolarmente, tranne che per una grande invenzione: la macchina del tempo. La macchina del tempo viene usata dalla polizia per risolvere crimini, usata in particolare da agenti speciali chiamati "cronoagenti".
Tom Duval, protagonista di questa vicenda, è uno di loro. Tom si ritrova ad indagare ad un caso particolare che lo farà tornare indietro più e più volte in una situazione strana ed intricata anche per l'agente, ormai esperto di viaggi temporali. Chi ha ucciso Antonio Palmenti? E perché la fede nuziale di Tom viene ritrovata nel salotto del defunto?
Da quando il viaggio nel tempo è stato introdotto nelle modalità d'indagine c'è stata una rivoluzione. Una volta occorreva sudare sette camicie per ricostruire la vita della vittima e poter arrivare ai colpevoli, ma ora è diverso. Con la Macchina del Viaggio è possibile andare lì sul luogo. Anzi, è possibile andare lì sul tempo.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Allora... Devo dire che mi è piaciuto molto. E' stata un'altra rivelazione! Apprezzabilissimo il fatto che il romanzo non si dilungasse in cose inutili. Assolutamente della giusta lunghezza e non ha fatto altro che tenere il mio naso incollato al kindle. L'ho infatti fatto fuori nell'arco di ventiquattro ore.
Ciò che mi è piaciuto particolarmente è stata la tecnica narrativa usata da Micalone. Il romanzo parte infatti dalla fine, sai quello che è successo, ma non sai come è successo. Duval è costretto a tutta una serie di viaggi temporali per riuscire ad arrivare al nocciolo della questione e capire chi effettivamente ha voluto uccidere l'anziano Antonio.
Micalone si è poi facilmente cavato fuori dal problema del paradosso temporale e del "non cambiare neanche una virgola del passato sennò stravolgerai il futuro".
«Il corso temporale del nostro universo è uno e unico, immodificabile, e i paradossi classici del viaggio del tempo sono solo giochi di parole irrealizzabili. Tutto quello che farete, poiché lo compirete nel passato, è semplicemente già avvenuto.»
Anche il finale si può dire che è un colpo di scena non da poco. E non leggete la mia prossima frase se non volete beccarvi uno spoiler.
Devo ammettere che mi ha ricordato in particolar modo il film Memento, che si svolgeva più o meno nello stesso modo ed il finale era inaspettato ugualmente. Micalone ha saputo costruire una trama di tutto rispetto, non mi sorprende sia arrivato tra i finalisti del Premio Urania con questo romanzo.
Anche i personaggi che popolano la Barcellona di Micalone sono personaggi interessanti. In primis il cronoagente Duval, che mi son dimenticata di dire era anche il personaggio che narrava la vicenda. Il tutto si svolge infatti dal suo punto di vista ed in prima persona, cosa che non sempre apprezzo devo dire, ma in questo caso non ha dato fastidio, ma anzi ha dato un qualcosa in più alla trama.
Non ho particolarmente apprezzato Jessica invece, un personaggio che forse ho ritenuto sviluppato leggermente male. Jessica è una giovane ragazza con un passato difficile alle spalle, durante la vicenda perderà il suo bambino. Una persona normale avrebbe forse reagito in maniera diversa. Sembra quasi che non le freghi niente.
Mi stava particolarmente simpatico Palmenti invece, ho sperato fino alla fine, già sapendo che non era possibile, in una sua non morte. Forse però è proprio ciò che l'autore spera che il lettore provi, che il romanzo possa finire in un modo diverso da come è iniziato.
Per concludere, un romanzo che consiglio soprattutto agli appassionati di gialli, ma che può leggere chiunque secondo me. Io non sono una particolare appassionata di gialli, e non sempre mi fanno impazzire, questo invece mi ha proprio entusiasmata.
Citazione preferita:
«Parli in un modo impostato ed eccessivo. Sembri una specie di filosofo che ha vissuto queste cose tristi, ma non le guarda cogli occhi di una persona comune. Parli come se sapessi più cose della gente.» Il suo commento m'infastidisce, ma poi mi scuote nel profondo. Questa ragazza, ancora una volta, mi sa stupire con frasi apparentemente banali. Forse ha ragione: sono io che rifletto troppo su certe sciocchezze e mi atteggio a chissà quale specie di pensatore.
Voto:
Ed ecco di nuovo i link per acquistarlo. Mi sono anche trattenuta dal dare troppi spoiler onde evitare di guastare il divertimento di leggerlo.
Su Amazon.
Su Kobo.
Su Mondadori.
Su iTunes.
Su Google Play.
Su La Feltrinelli.
Su LibreriaRizzoli.
Per informazioni maggiori sull'autore ecco i suoi link.
Facebook.
Ci tengo nuovamente a ringraziare Andrea Micalone per avermi contatta e dato la possibilità di conoscere il suo libro. E' una gioia poter scrivere la recensione positiva di un autore che ti chiede di leggere il suo romanzo. In bocca al lupo per tutto.
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