Titolo: Nessun'altra Strada
Autore: Viola Lodato
Pagine: 196
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: Distopia
Formato: pdf, epub, mobi
Anno uscita: 12 giugno 2015
Prezzo: 4,99€
E subito dopo l'anteprima arriva quasi immediatamente la recensione dell'ultimo romanzo di Viola Lodato: Nessun'altra Strada edito da Triskell Edizioni. Posso dire che è stato letto anche questo in tempi record e sarebbe anche finito prima se solo non mi fossi fatta violenza per togliermi il kindle dalle mani.
Victoria è una ragazza di ventitré anni che è stata presa a calci in faccia dalla vita. Inizialmente benestante, con una buona famiglia alle spalle il suo mondo va in pezzi per colpa del regime in cui vive. Il fratello viene condannato a morte per atti contro il regime, la madre si ammala gravemente e l'unico modo per curarla è che suo padre partecipi ad una specie di reality show della morte che lei chiama "Il Programma", con la speranza di vincerlo e prendersi i soldi. Inutile dire che non ce la fa, la madre muore e Victoria si ritrova da sola.
E' così che la trova Clay, per strada a fare l'elemosina, cercando di tirare su almeno qualche soldo per mangiare. Clay si fa allora intenerire e decide di aiutarla a ritirarsi in piedi. Da quel momento inizieranno a vivere la loro vita insieme, non sapendo però che i problemi veri stanno per arrivare e che presto si ritroveranno ad affrontare ben di peggio, dovendo poi lottare anche contro il regime.
«Tu hai fatto qualcosa di buono, Vick. Hai rovinato il loro divertimento, gli hai fatto capire che è possibile opporsi a questo massacro. Non pensare ai danni, pensa a quello che succederà da oggi in poi.»
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Come avevo già detto nell'anticipazione, il romanzo è ambientato in un mondo dalle tinte post-apocalittiche e orwelliane, in un Inghilterra che è ben lontana da quella che conosciamo noi. E' stata combattuta la terza guerra mondiale e da quello che fa capire l'autrice le due fazioni avversarie erano l'Europa e l'America. L'Inghilterra sembra far parte della fazione americana, è un Inghilterra oscura, dove i diritti delle persone non sono rispettati e dove si fa andare avanti il paese con il terrore.
In televisione il programma più guardato è un reality show della morte, dove i concorrenti selezionati intraprendono una lotta all'ultimo sangue per uscirne vivi e prendersi il premio. Si può dire che è una specie di Hunger Games, solo con persone consenzienti e non bambini e adolescenti prelevati dai loro distretti.
L'idea di fondo del romanzo secondo me è molto interessante, anche la storia appassiona. Narrata in prima persona dalla protagonista, ti fa venir voglia di sapere come continuerà, nonostante all'inizio non si capisca esattamente dove si voglia andare a parare.
Il fatto che Clay entri nel reality show è infatti stato abbastanza un colpo di scena, anche se dal suo comportamento raccontato da Victoria ad un certo punto il lettore poteva capire cosa stava accadendo.
La narrazione come dicevo è molto scorrevole, difficile aver voglia di abbandonare la lettura anche perché i capitoli non sono molto lunghi e quindi entra in ballo il fattore "ancora un capitolo, tanto è breve!".
Ho abbastanza disprezzato il personaggio di Clay comunque, nella seconda parte del romanzo. Io capisco tutto, ma se una ti salva la vita (anche se magari non ce n'era il bisogno) la smettiamo di fare gli stronzi ingrati?
Una sfida per la speranza, si chiama. Chi partecipa spera in una vita diversa, per sé o per i propri cari, ed è disposto a tutto. Anche Clay. Mi amava, ma non a tal punto da non lasciarmi sola.
Sorprendente il finale, un bel colpo di scena che io sinceramente non mi aspettavo. Anzi, due colpi di scena nel giro di poche pagine, e brava Viola!
Un bel romanzo insomma, non troppo impegnativo, che leggi a cuor leggero e che consiglio tranquillamente. Una buona lettura estiva anche, da portarsi sotto l'ombrellone.
Citazione preferita:
Si dice che in certi momenti si debba fare un bilancio della propria vita. Io non credo di averne bisogno. Gli errori commessi in passato hanno importanza, di fronte a ciò che facciamo di buono? Sono rimasta fedele a me stessa, perché ho agito secondo ciò in cui credo. Ritengo che non serva riflettere su altro.
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