giovedì 7 maggio 2015

Death Dance - Laurell K. Hamilton

Titolo originale: Danse Macabre
Pagine: 517
Casa Editrice: Editrice Nord
Anno uscita americana: 2006
Anno uscita italiana: 2012


Era da un po' che avevo abbandonato una delle mie cacciatrici di vampiri preferite, lo scorso dicembre mi ero infatti avventurata in una bella maratona ricominciando a leggere i libri dall'inizio. Quella di Anita Blake è, secondo me, una saga interessante. Incentrata su una ragazza di 24 anni (che cresce con l'andare dei libri) che vive in un mondo in cui vampiri, zombie, fate e animali mannari sono la norma e non la leggenda. Una ragazza tosta che non ha paura di niente e di nessuno. Anita ha un dono, che è quello della negromanzia, il suo dono le permette di lavorare nel campo del sovrannaturale come risvegliante di zombie, che non sono le creature spaventose che abbiamo in mente noi. Nel "tempo libero" è anche una sterminatrice di vampiri ed aiuta la polizia nei casi sovrannaturali.
I primi libri partivano veramente bene, erano delle specie di polizieschi sovrannaturali, dove Anita si trovava sempre coinvolta in situazioni che mettevano a rischio la sua vita, anche perché tutti sanno che è una delle sterminatrici più brave degli Stati Uniti.
Anita Blake
«Sento che, qualunque cosa io dicessi o facessi in questo momento, tu ne saresti turbata.» Nessuno mi aveva mai detto in modo più diplomatico che ero una rompicoglioni.
Questi però erano i primi libri, la Hamilton ha infatti deciso di dare una piega diversa dal decimo libro in poi facendo diventare una serie interessante una saga con continua ripetizione di sesso e sangue. 
Andiamo però con ordine e parliamo della trama di questo quattordicesimo libro.
Attenzione agli Spoiler!
Dopo aver avuto problemi continui con altri vampiri sembra finalmente che Jean-Claude, il master della città, sia finalmente riuscito a imporre la pace. Decide allora, per dimostrare il suo consolidato potere, di invitare a St. Louis tutti i master più potenti d'America. Anita, sua serva umana e amante, dovrebbe aiutarlo in questa situazione comunque delicata. La giovane è però alle prese con un problema più grave, che le fa più paura di tutti i mostri affrontati fin'ora: un test di gravidanza positivo. 
Dovevo guardare, dovevo. Mi avvicinai al lavandino e guardai. Due righe, due fottute righe. Il mondo intero roteò, obbligandomi ad aggrapparmi al bordo del lavandino per non afflosciarmi sul pavimento. Sentivo soltanto il sangue che mi rombava alle tempie. Non volevo svenire, maledizione. Non volevo svenire. M'inginocchiai lentamente, aggrappata all'armadietto, appoggiai la testa al braccio e aspettai che la vertigine passasse. Vaffanculo!
Jean-Claude
Deve sconvolgere la sua vita per questa nuova creatura? Non sa se è pronta a rinunciare a tutto ciò che ha, ma soprattutto chi sarà il padre? Anita infatti ha la scelta tra otto uomini diversi, che ama più o meno allo stesso modo per motivi diversi. La sterminatrice dovrà però mettere da parte i suoi dubbi per aiutare Jean-Claude in una situazione ancora più critica: un master invitato in città ha portato con sé due leoni mannari che vogliono spodestare il capo del branco di leoni di St. Louis.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Ora, non vorrei davvero essere cattiva, perché ho davvero amato Anita Blake come personaggio... E qui immaginate bene, c'è un ma, un ma grande come una casa.
MA non è più quello che era all'inizio, io capisco perfettamente che i personaggi debbano evolvere con l'andare avanti delle serie, ma ci si aspetta un'evoluzione di un certo tipo. Quello che Anita è diventata è una ninfomane senza giudizio. Tutto spiegato col fatto che Jean-Claude le ha passato l'ardeur, potere che si basa sul sesso ed ha bisogno di essere alimentato più o meno costantemente. 
Quello che però dico è che questo libro non aveva una trama, sono state 517 pagine di praticamente solo sesso. Vorrei dire che neanche 50 Sfumature di Grigio aveva così poca storia.
La trama c'è, certo, ma è stata sviluppata malissimo, tutto alla fine si basava su chi Anita si faceva ed in che modo. Erano belli i tempi in cui indagava su un cadavere maciullato o semplicemente risvegliava qualche zombie a caso. 
Fan-art di Nathaniel
Una delle poche cose che mi sono piaciute di questo romanzo è il fatto che effettivamente si sono visti tutti gli uomini della vita di Anita, ognuno ha avuto un suo spazio. Nathaniel, forse, è stato il personaggio migliore in quanto effettivamente si è evoluto molto dalla sua prima comparsa. A differenza di Anita, la sua è un'evoluzione positiva: passa da essere un povero sottomesso ad un ragazzo che comincia a sapere quello che vuole e che inizia ad avere una sua forza interiore.
Richard, il suo grande amore dei primi libri, si dimostra invece sempre più, scusate il francesismo, un povero coglione. Lui ed i suoi attacchi di rabbia e gelosia. Sogna una casetta col recinto bianco, non ha ancora capito, dopo tutti questi libri che non è minimamente da Anita una vita del genere.
Richard
«Cristo, Richard! Continui a cercare di privarmi della mia vita e di quello che mi rende ciò che sono! Ami me, ma non quello che sono. Ami quello che vuoi che io sia.» « Non è forse quello che pure tu vuoi da me? Non vorresti forse che pure io cambiassi?» Mi trattenni dal dire di no. Davvero volevo che lui cambiasse, come lui voleva che io cambiassi? «Vorrei che tu accettassi la vita che hai già e che ne fossi felice, Richard. Tu invece vorresti che io cambiassi totalmente la mia e che cercassi di adattarmi a un modello di normalità che non corrisponde alla tua vita, né alla mia.»
Sono fortemente delusa, nonostante tutto continuo però a sperare che la Hamilton sfoghi le sue frustrazioni sessuali e ricominci a scrivere dei libri che valga la pena leggere, perché questo veramente non lo consiglio a nessuno che non abbia una passione per i romanzi erotici.
Sono un succubo. Sono una vampira che invece di succhiare sangue si nutre di sesso, e se non mi nutro assorbo l'energia di Damian e di Nathaniel, col rischio di ucciderli. Io stessa morirei senza nutrimi. Credo che Jean-Claude possa proteggere se stesso e Richard da me. Nonostante questo, potrei ucciderci tutti se non imparassi ad amministrare il mio triumvirato di potere.

Citazione preferita:
«E' indispensabile che Cenerentola partecipi al ballo, ma petite.» «Nathaniel dice che non sono Cenerentola: sono il Principe Azzurro.» Sorridendo, Jean-Claude mi strinse brevemente nel suo abbraccio. «E' probabile.» Sì, mi stava lusingando, e glielo permisi.

Voto: ««

Curiosità: per gli amanti dei fumetti, la Marvel ha fatto uscire i fumetti basati sui primi libri della serie. Produzione iniziata nel 2006, ma conclusa nel 2012 con la pubblicazione dei soli primi tre volumi della serie. 

2 commenti :

  1. Risposte
    1. Non si chiama Diario di una Contessina per Bene per un motivo :)

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