martedì 28 aprile 2015

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - I Fuochi di Valyria - George R. R. Martin


Titolo originale: A Dance with Dragons
Pagine: 474
Casa Editrice: Mondadori
Anno uscita americana: 2011
Anno uscita italiana: 2012

E siamo arrivati alla penultima recensione di questa saga infinita, momentaneamente penultima perché aihmé il caro Georgeone nazionale non ha ancora deciso di riporre il suo culone su una sedia e finire i due libri rimanenti, per quanto voci dicano che per il 2016 dovrebbe uscire il prossimo volume The Winds of Winter, staremo a vedere e pregare.
I Fuochi di Valyria è il volume di mezzo del grande libro americano che è A Dance with Dragons. Si può dire, rispetto al precedente i Guerrieri del Ghiaccio, che la trama inizia finalmente a decollare, ma non ancora così tanto, ovunque ci si giri c'è un problema da risolvere. Immagino purtroppo che questi non saranno risolti alla fine del volume, ma questo lo staremo a vedere.
Via alla trama, partiamo per il profondo Nord!

Oltre la Barriera troviamo un Brandon Stark alle prese con il vecchio figlio della foresta che gli spiega come diventare un metamorfo a tutti gli effetti entrando anche in altri animali oltre Estate. Gli insegna inoltre ad entrare negli alberi Diga così da poter viaggiare a suo piacimento per il reame.
Alla Barriera, nel frattempo, c'è un indaffarato Jon Snow che deve tener botta a tutte le proteste dei suoi confratelli scatenate dall'ospitalità data ai bruti. Jon decide di arruolare alcuni uomini liberi tra i Guardiani della Notte, in quanto il loro numero è davvero esiguo e c'è bisogno di qualche mano in più, in molti confratelli non saranno d'accordo. Nel mentre gli giunge voce che Arya sta per andare in sposa all'ormai non più Bastardo dei Bolton, Jon si trova allora indeciso se aiutarla o rispettare il voto dei Guardiani.
Stannis nel frattempo marcia verso Grande Inverno per sferrare un attacco ai Bolton ed appropriarsi del Castello e del Nord. Sulla strada riconquista Deepwood Motte facendo prigioniera Asha Greyjoy. 
Asha Greyjoy non aveva intenzione di farsi prendere viva. Sarebbe morta come era vissuta, con un'ascia in pugno e una risata sulle labbra.
Il suo primo Cavaliere Davos è invece prigioniero a Porto Bianco, convinto di essere condannato a morte. Il Lord di Porto Bianco lo farà portare al suo cospetto spiegandogli il motivo della sua freddezza. Gli dirà inoltre che la sua lealtà andrà a Stannis se Davos lo aiuterà a trovare Rickon Stark.
Lord Wyman serrò il pugno, con un tremolio del doppio mento «mio figlio Wendel è arrivato alle Torri Gemelle come ospite, ha mangiato il pane e il sale di lord Walder Frey, e ha appeso la spada alla parete per banchettare fra amici. E i Frey lo hanno assassinato, assassinato, dico, e possano quindi strangolarsi con tutte le loro menzogne. Io bevo con Jared, scherzo con Symond, prometto a Rhaegar la mano della mia adorata nipote... ma non credere che ciò significhi che ho dimenticato, il Nord ricorda, lord Davos, il Nord ricorda e ormai la farsa di guitti è quasi conclusa, ora mio figlio è a casa.»
La finta Arya Stark
Jeyne Poole
A Grande Inverno il matrimonio tra la finta Arya e Ramsay Bolton viene celebrato e ce lo racconta il punto di vista di Theon Greyjoy o Reek, come preferisce essere chiamato ultimamente. Theon è tormentato non solo fisicamente dai Bolton, ma anche mentalmente dai sensi di colpa per quello che ha fatto agli Stark.
A Dorne i Martell si preparano alla guerra, Doran mette a conoscenza le serpi del suo piano per affondare i Lannister.
Al di là del Mare Stretto troviamo invece la vera Arya Stark accecata da un veleno, la ragazza deve imparare ad usare gli altri sensi se vuole diventare un'assassina senza volto.
Il figlio di Doran Martell è in viaggio verso Daenerys per chiederle di sposarlo e unire il Drago alla Lancia, non sa però che nel frattempo la fanciulla ha preso accordi con un nobile di Meereen per unirsi in matrimonio e mettere fine alle uccisioni interne alla città ed alla possibile guerra con Yunkai. 
Ed ultimo ma non meno importante Tyrion, rapito da Jorah Mormont in un bordello. L'Orso vuole infatti portarlo al cospetto della regina sperando di ricevere il perdono.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Devo dire che questo libro, nonostante mi sia piaciuto molto, è stato secondo me un po' caotico. Molte volte la trama faceva dei bei balzi in avanti, spiegando magari dopo quello che era successo prima. 
Ho trovato comunque tutte le storie interessanti, chi più chi meno ovviamente. Rimango ogni libro più delusa da Daenerys, mi aspettavo molto di più da lei e secondo me sta facendo una sfilza di errori non indifferente. Pericoloso poi Daario Naharis. Lei continua a sbombarselo ogni volta che può, lo ama e vorrebbe stare con lui, ma non le è concesso in quanto regina. Inoltre sa che se lei non avesse una corona sulla testa, probabilmente lui non la vorrebbe più.
Khal Drogo era stato il suo sole e stelle ma era morto da così tanto tempo che Daenerys aveva quasi dimenticato che cosa si provava ad amare e a essere amata. Daario l'aveva aiutata a ricordare "Ero morta, e lui mi ha riportato in vita. Dormivo, e lui mi ha risvegliato. Il mio coraggioso capitano."
E comunque mai avrei pensato che sarebbe andata fino in fondo con la storia del matrimonio, sono curiosa di vedere se ne sarà valsa la pena. 
Quattro ore più tardi, emersero di nuovo dal tempio come Marito e moglie, con polsi e caviglie legati da catene d'oro giallo.
Theon è un personaggio che evolve continuamente invece, passato da egoista e pomposo signorotto a straccione e schiavo del Bastardo a... Cos'è adesso? Theon ha uno sdoppiamento di personalità tale da non sapere più se essere Reek o Theon, tutto quello che sa è che ha paura e non si fida di niente e di nessuno. Se Stannis dovesse uccidere i Bolton sarei curiosa di sapere la fine di questo personaggio.
Sono rimasta un po' delusa anche dalle vicende di Tyrion, speravo succedesse qualcosa di più, che arrivasse da Daenerys. Gli dei lo sanno se non le serve l'aiuto di una persona astuta come il Folletto.
Interdetta per Bran invece, davvero il suo destino è quello di diventare un vegetale parlante? Se è così sono un po' triste per lui.
In molti si sono lamentati che spezzare questi romanzi sia stato un errore in quanto ha rotto la narrazione e appiattito la trama. Dal mio canto posso dire che non me ne sono resa conto, leggendoli uno dietro l'altro è come se stessi leggendo un unico libro lungo migliaia di pagine. Quello però che posso ammettere è che Martin in questo volume ha dedicato troppo poco spazio a certi personaggi, vedete Arya, lasciando ampio spazio ad altri, quando questi non portavano un contributo essenziale alla trama, guardate Theon.

Citazione preferita:
«Chi legge vive mille vite prima di morire» disse Jojen «chi non legge mai, ne vive solo una. I cantori della foresta non avevano libri. Niente inchiostro né pergamena né lingua scritta. Invece avevano gli alberi, e soprattutto gli alberi diga. Quando morivano, entravano nel legno, nelle foglie, nei rami e nelle radici, e gli alberi ricordavano. Tutti i loro canti e i loro incantesimi, le loro storie e le loro preghiere, tutto quello che sapevano di questo mondo. I maestri ti diranno che gli alberi diga sono sacri agli antichi dei. I cantori credono di essere gli antichi dei. Quando i cantori muoiono, diventano parte di quell'essenza divina.»

Voto««««

4 commenti :

  1. Ho un rapporto di amore/odio con Martin. Mi piace molto come scrive e ciò che scrive (ho letto solo il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco)....
    Ma...
    Maledetto lui e la sua lentezza.....
    Maledetto lui e il suo sterminare i miei "eroi"....
    Maledetto lui che ancora non mi fa morire Cersei...
    e Maledetto lui e il fatto che non riesco a vedere una fine a questo ciclo !!!
    Però mi piace.

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    1. Sono assolutamente d'accordo con te. Sto anch'io aspettando con ansia la morte di Cersei, chissà se prima o poi si decide ad ammazzarla, probabilmente prima dovrà uccidere qualche personaggio positivo, sennò non sarà contento.
      A proposito della lentezza, io spero che si renda conto di avere l'età che ha e che quindi non è eterno. Incrocio le dita che riesca a finire il ciclo.

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    2. Nei momenti di massimo sconforto/odio ho anche detto "Visto che è 'vecchio', almeno morisse, così me metto l'anima in pace" :p

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    3. Ma se morisse non avresti mai una fine! E dopo tutti quei libri non posso pensare di non sapere come va a finire!

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