sabato 14 febbraio 2015

L'Uomo dei Cerchi Azzurri - Fred Vargas



Titolo originale: L'Homme aux Cercles Bleus
Pagine: 238
Casa Editrice: Einaudi
Anno di uscita francese: 1991
Anno di uscita italiana: 2007

Primo libro della serie del Commissario Adamsberg, L’Uomo dei Cerchi Azzurri è un thriller veloce e intrigante scritto da Fred Vargas, alias di Frédérique Audouin-Rouzeau, scrittrice francese nata a Parigi nel 1957. La maggior parte dei suoi romanzi, come questo, si insediano infatti a Parigi. Uno stile interessante il suo, ti incanta con le parole senza aver bisogno di scrivere troppi dettagli sanguinari o sessuali, strano no per un giallo?

La trama è semplice: in giro per i vari quartieri di Parigi iniziano a comparire dei grandi cerchi azzurri, più o meno del diametro di due metri, al centro di questi si trova sempre un oggetto, le cose più disparate e al di fuori del cerchio una scritta: Victor Malasorte. Il Domani è alle porte. Tutti i giornali ne parlano, sono tutti convinti che si tratti di un maniaco innocuo, tutti tranne il commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Visionario, riflessivo e molto calmo Adamsberg è il tipico personaggio che alla fine risolve la situazione quando si pensa che sia tutto perduto.

Viene così descritto da uno dei personaggi:

 Adamsberg, badi bene, non attacca, ma ti trasforma, ti accerchia, ti prende alle spalle, ti neutralizza e alla fine ti disarma. Non può essere né braccato né preso, neanche da lei, Regina Mathilde.

È l’unico che al continuo comparire dei cerchi inizia a farsi delle domande aspettandosi prima o poi un cadavere che effettivamente arriva. Inizia allora ad indagare con la sua squadra ed il compagno Danglard a quello che l’uomo dei cerchi azzurri vuole dirgli.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Devo dire che questo libro mi ha piacevolmente colpita, son sicura dunque che leggerò almeno un altro libro della serie. L’ho letto per la Lotto Reading Challenge che mi diceva che avrei dovuto leggere un libro il cui cognome dell’autore iniziava per V, ed è così che mi sono imbattuta nella Vargas.
Fin dalle prime pagine questo romanzo è riuscito a trascinarmi nell’avventura, la trama non va avanti particolarmente veloce, infatti gli omicidi saranno soltanto tre ed il primo avverrà dopo una cinquantina di pagine almeno; è proprio lo stile di scrittura che ti cattura, Fred Vargas molto semplice e immediato in quanto secondo lei la storia non dev’essere l’essenza della complessità per trasmetterti qualcosa.

Unico ma: il finale, leggermente fantasioso per i miei gusti, un colpo di scena assoluto certo, ma forse un po’ troppo incredibile.

Citazione:

 Si nasce e si crepa e nel mezzo ci si ammazza di fatica, per perdere tempo facendo finta di guadagnarlo, e questo è tutto quello che ho voglia di dire sugli uomini.
 Voto: * * * '

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