Titolo: Ascolta il Mio Cuore
Autore: Bianca Pitzorno
Pagine: 387
Casa Editrice: Mondadori
Anno uscita: 1991
In una sfida letteraria che mi ero lanciata tra le tante voci c'era: "un libro della tua infanzia". Non sono molti i libri che mi hanno colpita quando ero bambina, avevo poi l'abitudine a rileggere più e più volte quelli che mi erano piaciuti di più. Mi venne allora in mente che in quinta elementare la maestra c'aveva fatto leggere in classe Ascolta il Mio Cuore di Bianca Pitzorno. Un libro che avevo riletto subito dopo la lettura collettiva. Era un romanzo che avevo amato e non so come poi perduto. Decisi allora di ricomprarlo e rileggerlo 15 anni dopo per vedere se da adulta avrei potuto apprezzarlo ugualmente, considerando il fatto che la trama ormai non me la ricordavo assolutamente più.
A destra i banchi erano equamente divisi fra quelle che Prisca e Rosalba avevano battezzato "Gattemorte" e "Leccapiedi", sempre impegnate, senza distinzione, a formare gruppi e gruppetti rivali, a darsi delle arie, a rompere i segreti, a fare la spia. Tutte, tranne la terribile Sveva Lopez del Rio, che era troppo superba per ricorrere a questi espedienti, ma in compenso era violenta e prepotente, e sedeva in primo banco insieme a Emilia Damiani, che era la sua vittima e aveva sempre le braccia blu per i pizzichi e le gomitate. La bancata di sinistra che non era così omogenea e non aveva capi riconosciuti, di solito si manteneva neutrale ed era perciò rinominata la "Conigliera". Ma nei momenti più accesi della guerra si schierava col centro. Non bisogna credere però che questo soccorso portasse un grande vantaggio alla bancata amica, perché quella di destra poteva contare all'occorrenza su un'alleata ancora più potente nella persona della maestra ingannata dal comportamento subdolo delle Gattemorte e delle Leccapiedi.
Prisca, Elisa e Rosalba sono le protagoniste di questo libro per bambini. Le tre bimbe hanno nove anni e vanno in quarta elementare. La loro è una vita agiata in quanto figlie di famiglie ricche o nobili nel secondo dopo guerra. La loro tranquilla vita viene però sconvolta dall'inizio della scuola e dall'arrivo in classe di una nuova maestra: la signora Sforza, una persona orribile che fa grandi differenze tra figlie di famiglie ricche e povere.
Sapeva che fra i papà c'erano il Prefetto, un Giudice, un notaio, due avvocati, due grossi proprietari terrieri, un industriale, un farmacista, due professori universitari, un dentista, un chirurgo, un giornalista, due ricchi commercianti, e questi erano quelli che davano "il tono" alla classe e la rendevano molto simili a quelle dell'"Ascensione". C'erano anche, e la signora Sforza non riusciva a capire come mai il direttore avesse fatto questa sgradevole mescolanza, un falegname, un ortolano, un meccanico, un bracciante agricolo, un bidello e una sartina a ore. Quest'ultima era la madre di Luisella, che era orfana di padre, anche se la maestra si era ben guardata dal baciarla sulla fronte. Comunque anche le figlie di questi genitori così insignificanti erano bambine educate e in ordine, studiose e intelligenti.
Il racconto di un anno scolastico fatto di importanti battaglie per le bambine e continui conflitti per ciò che da loro è ritenuto giusto. Le tre contro il mondo degli adulti e delle loro compagne leccapiedi.
Prisca si agitava sul banco come un'anguilla - Ascolta il mio cuore! - bisbigliò afferrando la mano di Elisa e premendosela sul petto. - Sta per scoppiare. BUM BUM BUM. - Non farmi paura! - supplicò Elisa. Conosceva l'amica e sapeva che non era capace di resistere davanti alle ingiustizie
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
E' stato incredibile come, nonostante gli anni, io abbia trovato questo romanzo un autentico capolavoro per bambini. Racconta di un'epoca ormai passata, dove non esistevano cellulare e diavolerie moderne e soprattutto non tutti i bambini venivano mandati a scuola volentieri. Siamo appunto nel secondo dopoguerra e la povertà dilaga nel mondo ed anche ovviamente in Italia.
Le tre protagoniste, nonostante provengano da famiglie ricche, hanno a cuore anche le compagne di classe meno agiate e nate nella povertà: Adelaide Guzzon e Iolanda Repovik.
Le due in questione sono coloro infatti che subiscono i soprusi peggiori dalla maestra Sforza, la donna infatti odia le due bambine in quanto nate povere e fa di tutto per far loro subire tutte le punizioni possibili, fino a portarle all'espulsione.
Le tre eroine ritengono che il comportamento della maestra sia ingiusto e indegno, decidono così di architettare un piano per fargliela pagare, un piano che purtroppo non andrà a buon fine come avrebbe dovuto, perché si sa, alla fine tre bambine che possono fare?
- Prisca, te l'ho detto fin da quando hai cominciato ad andare all'asilo. Non voglio lamentele, non voglio accuse, non voglio pettegolezzi. Devi imparare a cavartela da sola. Andare a scuola serve anche per questo. "Lo sapevo!" pensò Prisca. "Dai grandi non bisogna mai aspettarsi niente."
Interessante particolare è la C maiuscola di cuore nella copertina, infatti "Ascolta il mio Cuore" un duplice significato e si riferisce sia al libro "Cuore" di De Amicis, da cui la Pitzorno ha un po' preso la struttura (73 capitoli, suddivisi in base ai mesi dell'anno scolastico che passa), sia al cuore della piccola Prisca che batte forte quando prova forti emozioni.
Ascolta il Mio Cuore è un racconto secondo me imperdibile, assolutamente da far leggere a tutti i bambini, pieno di valori. Insegna esattamente ciò che è giusto insegnare: la tolleranza per gli altri, anche se diversi e il mettersi in gioco per delle giuste cause.
I personaggi forse sono leggermente gonfiati e caricaturati, ma ricordiamoci che è un libro per bambini e per tanto deve essere adattato al loro modo di leggere e di immaginare.
Citazione preferita:
Una leccapiedi che striscia davanti ai potenti fa schifo come un topo di fogna. Ma una leccapiedi che usa il suo piccolo potere per far strisciare quelli più deboli di lei è una iena, una carogna, un essere abominevole...
L'ho riletto recentemente causa scatoloni da preparare per un trasloco, e penso che sia un libro ben scritto e abbastanza attuale ancor oggi, dal momento che, seppur non così platealmente, ci sono ancora maestre che hanno, ahimé, la pessima tendenza a fare inutili e stupide distinzioni basandosi sul mestiere e sul reddito dei genitori dei propri allievi .
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