lunedì 16 marzo 2015

Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - Tempesta di Spade - George R. R. Martin


Titolo originale: A Storm of Swords
Pagine: 475
Casa Editrice: Mondadori
Anno uscita americana: 2000
Anno uscita italiana: 2003

E sono finalmente arrivata alla fine del quinto volume di questa lunghissima epopea. Non sono neanche a metà del mio viaggio, quindi forza e coraggio. L'avrei finito decisamente prima, basti pensare che metà del libro l'ho letto in una giornata, poi ho avuto da fare... 
Ad ogni modo, dove eravamo rimasti?

Vi ricordo come sempre che il seguente articolo può contenere spoiler per chi non ha letto i capitoli precedenti.
Questo giro variamo, ed andiamo da Nord verso Sud... O meglio, ci proviamo.

Il romanzo inizia oltre la Barriera, dove c'è una rivolta in corso, i ranger fermi al Pugno dei Primi Uomini vogliono infatti uccidere il Comandante Mormont e scappare per avere quella che loro credono una vita migliore. E' tutto praticamente pronto, ma accade l'inaspettato. Gli Estranei attaccano ed i Guardiani della Notte devono difendersi dall'attacco più inaspettato della storia.

Samwell Tarly rimase lì a tremare, la sua faccia era dello stesso colore della neve che vorticava tutto attorno a loro.«Tre» balbettò a Chett. «Sono tre, ne ho sentiti tre. Non ne suonano mai tre. Non sono stati lanciati tre richiami di corno da centinaia, da migliaia di anni. Tre richiami vogliono dire...» «... Gli Estranei.»
Nel frattempo Jon Snow è con i bruti, fa finta di essere uno di loro. Mangia, dorme e si fa una di loro. Si è infiltrato bene il nostro giovanotto e nonostante continui a ripetersi che è un Guardiano della Notte, quanto resterà in lui questa voglia di tornare ad una vita di stenti ed astinenza?
Scendendo poco più giù troviamo Bran Stark con Hodor, Meera e Jojen Reed. Stanno cercando una via per andare oltre la Barriera, verso quello che sembrerebbe essere il destino del piccolo spezzato. Bran cerca di perdersi nei sogni di Lupo, dove può ancora correre, mentre Jojen cerca di tenerlo ancorato al suo corpo, facendogli ricordare chi è realmente. 
Abbastanza più a Sud, andando verso le Terre dei Fiumi, troviamo una Catelyn che aspetta con ansia il ritorno del figlio a Delta delle Acque. La vedova Stark ha liberato lo Sterminatore di Re, Jaime Lannister, dalla prigionia del figlio con la speranza che le sue due figlie le vengano ritornate sane e salve. Un gesto da madre, un gesto d'amore. Sa però che questo gesto può essere considerato un alto tradimento.
Robb torna a casa però e Catelyn scopre che le sue paure erano alla fine infondate, il figlio la perdona, ma perché anche lui ha fatto una sciocchezza per amore. Il suo esercito nel frattempo si sta iniziando a disgregare lentamente per le sue scelte e quelle di Catelyn, mentre il Nord è invaso dalle piovre di Balon Greyjoy. 
Jaime Lannister nel mentre è in viaggio verso Approdo del Re insieme a Brienne of Tarth ed un cugino Frey. Jaime cerca ogni occasione buona per fuggire, ma la Vergine di Tarth non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare. Purtroppo vengono entrambi presi prigionieri dai Guitti Sanguinari che dovranno decidere cosa fare dello Sterminatore di Re e della donzella guerriera.
Anche Arya si trova in quei territori, dopo essere riuscita a fuggire da Harrenhal insieme a Gendry e Frittella, va verso Delta delle Acque. Viene però intercettata da dei ribelli che dicono di servire il vero re Robert Baratheon. Questi sono della banda di ser Beric Dondarrion, cavaliere partito da Approdo del Re per ordine di Ned Stark ancora prima che re Robert morisse. Arya trova nel gruppo un cavaliere del Nord e decide di rivelare la sua identità convinta che questo la riporterà dritta da sua madre.
Uno degli uomini del lord suo padre. «Harwin!» Contorcendosi, Arya si gettò in avanti, cercando di liberarsi della stretta di ferro di Lem. «Sono io» gli gridò. «Harwin sono io! Mi riconosci, non è vero?» come un'infante, come una stupida ragazzina da niente. «Harwin, sono io!» Gli occhi di Harwin si spostarono dal viso di lei all'emblema dell'uomo scuoiato di Forte Terrore sul suo farsetto. «Come fai a conoscermi?» disse, la fronte corrugata dal sospetto. «L'uomo scuoiato... chi sei, un qualche piccolo servo del lord sanguisuga?» Per un momento, lei non seppe che cosa rispondere. Aveva avuto talmente tanti nomi diversi. Le sembrò che Arya Stark fosse stata solamente un sogno. «Sono una ragazza.» Tirò in su con il naso. «Sono stata la coppiera di lord Bolton, ma lui stava per lasciarmi con il caprone Vargo Hoat, così sono scappata assieme a Gendry e a Frittella. Tu devi riconoscermi! Un giorno conducevi il mio pony, quando ero piccola...» Harwin sbarrò gli occhi. «Dei misericordiosi» disse con voce strozzata. «Arya...? Arya Piededolce? Lem lasciala andare!» «Mi ha rotto il naso!» Lem la scaricò sul pavimento senza tanti complimenti. «Per i sette inferi, ma chi dovrebbe essere questa qua?» «La figlia del Primo Cavaliere.» Harwin si prostrò con un ginocchio a terra davanti a lei. «Arya Stark di Grande Inverno»
Un'hola dagli spalti, finalmente! 
Ad Approdo del Re la situazione è molto cambiata, Tyrion si sveglia in convalescenza in una stanza che non riconosce sotto le cure di persone estranee. Riprendendo le forze capisce che tutto ciò che aveva costruito è stato spazzato via dalle ferite riportate in battaglia. Suo padre Tywin è tornato ed ha ripreso il suo posto di Primo Cavaliere del Re, sua sorella ha riammesso a corte gente da lui mandata via e molte delle persone a lui fedeli sono state rispedite lontano.
Sansa Stark nel frattempo conosce la nuova promessa sposa di Joffrey, Margaery Tyrell. Quest'ultima la invita nelle sue stanze così da farle conoscere l'intera famiglia, tra cui la nonna Olenna chiamata anche la Regina di Spine che le propone un matrimonio con suo nipote erede di Alto Giardino. 
Ditocorto viene mandato nel mentre a Nido dell'Aquila, da Lysa Arryn, per un'alleanza matrimoniale con lei che porterebbe a lui ricchezze ed ai Lannister un'alleanza in più.
In un isolotto dalle parti di Approdo del Re giace ser Davos, il cavaliere della cipolla. Dopo la battaglia e la scampata morte era riuscito a rifugiarsi in uno scoglio a caso, ma la sua battaglia per rimanere in vita la sta perdendo, finché una nave non passa da quelle parti e lo recupera. Davos decide di tornare a Capo Tempesta ed uccidere la Sacerdotessa Rossa, ma appena arrivato viene imprigionato per quell'accusa.
Certo che, nonostante io provi  a lasciare una trama molto generale è sempre difficilissimo essere brevi, ed infatti io non ci riesco!
Comunque finiamo con Daenerys Targaryen, la giovane Kahleesi preso possesso di tre navi a Qarth si dirige verso occidente, dal suo amico Illyrio. Sotto consiglio di Jorah Mormont decide però di fare scalo ad Astapor, l'isola degli schiavi. Jorah le consiglia infatti di comprarsi un esercito di schiavi per combattere le sue battaglie, e quale migliore esercito degli Immacolati?

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Giuro cercherò di essere breve e mi fermerò soltanto su ciò che mi ha più colpito, ripeto come ogni volta: da qui in poi ci sono proprio spoiler sul libro stesso, quindi se non volete rovinarvi sorprese evitate.
Prima di tutto vorrei parlare di Robb Stark: ma si può essere così stupidi? Io capisco che sei giovane, che quando ti parte l'ormone poco ci puoi fare. Ma rompere così un patto matrimoniale, in un momento in cui hai bisogno di tutto l'aiuto possibile non mi sembra una buona idea. Vedremo quello che succederà, se la pagherà o meno, ma sono dell'idea che Walder Frey non sarà così simpatico e ricordiamoci che Martin è un sadico.
Mi è piaciuta molto la parte di Approdo del Re, ma come sempre Georgione ti fa provare un certo senso di amarezza, perché quando credi che qualcosa stia andando nel verso giusto lui smonta tutto, umiliando il personaggio in questione ed è questo il caso del povero folletto. Tyrion era riuscito a costruirsi una protezione intorno a sé, era protetto e sapeva più o meno di chi fidarsi. Purtroppo dopo la convalescenza tutto questo è sparito e si ritrova nuovamente da solo in un castello di serpi.
Interessante e orrida al tempo stesso la parte di Dany, non tanto per lei, tanto per quello che sta comprando. Gli Immacolati sono persone, se così possono essere definite, addestrate sin da piccole per non provare emozioni umane e obbedire a tutti gli ordini del padrone, chiunque egli sia. Sono eunuchi a cui i primi anni di vita viene dato un cane, che dovranno uccidere ad un certo punto del loro allentamento. Per finire in bellezza, diventeranno veri e propri immacolati nel momento in cui sgozzeranno un neonato davanti alla madre di quest'ultimo. Bello, vero? Chi non vorrebbe che il proprio figlio percorresse la strada di queste belle persone? Ad ogni modo, davvero utili in quanto fedeli fino alla morte.
E vorrei dire che non c'ho creduto neanche per un istante che la Madre dei Draghi vendesse uno dei suoi figli.
Bello anche il finale del volume, a cui però non si deve dire grazie a George Martin, dato che in Italia i suoi libri vengono spezzati in più parti non si è capito ancora bene per quale motivo, quindi non era esattamente il suo finale del libro.

«Immacolati!» Daenerys tornò al galoppo di fronte a loro, la treccia biondo argento le ondeggiava sulla schiena, la campanella tintinnava a ogni falcata. «Sterminate i Buoni Padroni! Sterminate i soldati, sterminate ogni uomo che indossa un tokar o che impugna una frusta. Ma non fate del male a nessun ragazzo sotto i dodici anni... e spezzate le catene di tutti gli schiavi che incontrate!» Sollevò le dita dell'Arpia contro il sole. Poi lanciò la frusta malefica a perdersi sui mattoni viscidi di sangue. «Libertà!» gridò Daenerys Targaryen. «Dracarys! Dracarys!» «DRACARYS!» Dalle gole di migliaia di eunuchi si levò quell'unico urlo, la parola più dolce che la Madre dei draghi avesse mai udito. «DRACARYS! DRACARYS!» Tutto attorno a loro, gli schiavisti di Astapor fuggirono, singhiozzarono, implorarono e morirono. L'aria polverosa della piazza del Supplizio fu piena d'acciaio. E di fuoco.
Le parti con Davos continuo a non ritenerle così tanto interessanti, anche se la conversazione tra lui è Melisandre è stata tutt'altro che noiosa. Mentre discutevano lei ha parlato di un Dio Estraneo, dal cuore freddo e pieno di vermi. Immagino c'entri con gli Estranei oltre la Barriera e la guerra che prima o poi sarà combattuta, ma che ruolo avrà lei in tutto questo?

Citazione preferita:
"La pietra è forte" disse Bran a se stesso. "Le radici degli alberi scendono profonde. E sotto la terra, i re dell'Inverno siedono sui loro troni." Finché tutto questo esiste, anche Grande Inverno continuerà ad esistere. Non era ancora morta, era solo spezzata. "Come me." pensò Brandon Stark. "Nemmeno io sono ancora morto."

Voto: ««« 

Nessun commento :

Posta un commento

Se avete qualcosa da ribattere o comunque volete lasciare un commento fate pure. Sarò felice di leggere e di rispondervi il prima possibile!