Autore: Sara Gavioli
Pagine: 350
Casa Editrice: Inspired Digital Publishing
Uscita Italiana: 2016
Genere: Formazione, introspettivo
Genere: Formazione, introspettivo
Formato: e-book
Prezzo: 1,99 €
Prima di tutto piccolo avviso: sono in Croazia e ci rimarrò ancora per un po' di giorni, nel mentre macino libri come se non ci fosse un domani, ma sicuro non posso mettermi al computer ogni due minuti, quindi pazienza.
Comunque... Interessante questo romanzo dal titolo così particolare. Un Certo Tipo di Tristezza di Sara Gavioli mi è piaciuto e mi ha trascinato in una lettura diversa, che è uno spaccato della moderna realtà.
Anna è una giovane ragazza intorno ai 30 anni, non ama rapportarsi col mondo e questo non amore è assolutamente ricambiato. Preferisce vivere la sua vita nella sua tana fatta di incertezze e fragilità. Purtroppo, una persona non può starsene rintanata per sempre perché dopo l'università inizia la vita vera ed il bisogno di un lavoro. Ad Anna viene fatta un'offerta difficilmente rifiutabile.
Un romanzo di formazione che esorta il lettore a riflettere sul come affrontare le situazione e le difficoltà che la vita para davanti.
Come ho già detto mi è piaciuto, parecchio. Questo perché? Perché io sono un'introversa pessimista come la protagonista di questo romanzo, era troppo facile per me immedesimarmi in questa ragazza di trent'anni così sperduta e impaurita dalla società che la circonda.
Anna non ci prova neanche, vive alle spalle dei genitori (cosa che ho un po' disprezzato in realtà), non sa cosa fare della sua vita dopo un'università tirata avanti troppo a lungo. Tutti gli annunci di lavoro sono uguali, stronzate piramidali in cui i soldi li vedi col binocolo o offerte per animatori turistici e via così. Vi ricorda qualcosa forse?
Le arriva inaspettatamente un'opportunità impossibile, e qui si capisce che è un romanzo e non la realtà perché io pagherei col mio primogenito per un'opportunità del genere. Anna comunque indecisa accetta il lavoro, impacchetta la sua vita e va a vivere in una casa molto grande sperduta nelle montagne per fare la custode, molto Shining all'inizio. Fortunatamente per lei niente spiriti assetati di sangue in questo edificio.
E' in questa situazione che conosce le persone del paesello accanto ed inizia ad aprire un po' di più i suoi orizzonti. Nel mentre nella casa trova dei diari della vecchia proprietaria, un'altra inetta della vita dal mio punto di vista.
Citazione preferita:
Prima di tutto piccolo avviso: sono in Croazia e ci rimarrò ancora per un po' di giorni, nel mentre macino libri come se non ci fosse un domani, ma sicuro non posso mettermi al computer ogni due minuti, quindi pazienza.
Comunque... Interessante questo romanzo dal titolo così particolare. Un Certo Tipo di Tristezza di Sara Gavioli mi è piaciuto e mi ha trascinato in una lettura diversa, che è uno spaccato della moderna realtà.
Negli anni in cui cercavo di convincermi a dare qualche esame ero convinta che lavorare non facesse per me. Tanto nessuno mi avrebbe assunta, inutile provare. Immaginavo che sarei morta di stenti, prima o poi. Pazienza, dobbiamo morire tutti, trovare un posto è difficile, non è il caso di lamentarsi.Vediamo una trama.
Anna è una giovane ragazza intorno ai 30 anni, non ama rapportarsi col mondo e questo non amore è assolutamente ricambiato. Preferisce vivere la sua vita nella sua tana fatta di incertezze e fragilità. Purtroppo, una persona non può starsene rintanata per sempre perché dopo l'università inizia la vita vera ed il bisogno di un lavoro. Ad Anna viene fatta un'offerta difficilmente rifiutabile.
Un romanzo di formazione che esorta il lettore a riflettere sul come affrontare le situazione e le difficoltà che la vita para davanti.
«Quindi sarebbe una cosa tipo... custode?» chiesi, domandandomi subito se la mia frase fosse poco professionale, goffa, sgrammaticata. «Esatto. Da novembre a febbraio. Tre mesi.» Studiò la mia espressione, poi continuò. «Le sue mansioni sarebbero fare pulizia, dare aria alle stanze regolarmente, assicurarsi che non ci siano furti, e il mantenimento dello stato iniziale dell'abitazione. La dispensa sarà piena e potrà farne uso.» La storia dell'isolamento e della dispensa mi affascinò. Era un sogno. l mio stato naturale. «C'è qualcosa da leggere?» chiesi a bassa voce. «Certamente. La signora aveva una biblioteca.» Che altro dire. Venduto. Ero Belle, e stavo per essere rinchiusa nel castello. Speravo solo che al Bestia, stavolta, si trasformasse in un principe meno brutto.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Come ho già detto mi è piaciuto, parecchio. Questo perché? Perché io sono un'introversa pessimista come la protagonista di questo romanzo, era troppo facile per me immedesimarmi in questa ragazza di trent'anni così sperduta e impaurita dalla società che la circonda.
Anna non ci prova neanche, vive alle spalle dei genitori (cosa che ho un po' disprezzato in realtà), non sa cosa fare della sua vita dopo un'università tirata avanti troppo a lungo. Tutti gli annunci di lavoro sono uguali, stronzate piramidali in cui i soldi li vedi col binocolo o offerte per animatori turistici e via così. Vi ricorda qualcosa forse?
Gli annunci di lavoro scorrevano sullo schermo, ma erano tutti falsi. Non c'era niente per me. Non volevo vendere roba porta a porta, non avevo intenzione di fare l'animatrice. Era inutile. La società era un cubo blindato e nero, che mi limitavo a guardare con disapprovazione.Non ci sono prospettive e non c'è futuro, su questo ragiona lei tutto il tempo. La definirei un'inetta della vita, che non sa come darsi da fare per... vivere appunto.
Le arriva inaspettatamente un'opportunità impossibile, e qui si capisce che è un romanzo e non la realtà perché io pagherei col mio primogenito per un'opportunità del genere. Anna comunque indecisa accetta il lavoro, impacchetta la sua vita e va a vivere in una casa molto grande sperduta nelle montagne per fare la custode, molto Shining all'inizio. Fortunatamente per lei niente spiriti assetati di sangue in questo edificio.
E' in questa situazione che conosce le persone del paesello accanto ed inizia ad aprire un po' di più i suoi orizzonti. Nel mentre nella casa trova dei diari della vecchia proprietaria, un'altra inetta della vita dal mio punto di vista.
La nostalgia di quel che sta per lasciarci è la più forte. Tutto sembrava bello. l vialetto che presi al ritorno, sconfitta, era fatto di pietre informi che torturavano ogni volta le mie suole. Eppure pensai che la camminata in silenzio mi sarebbe mancata un sacco. Avevo anche smesso di riempirla con la musica, l'aria bastava.Non so, a me come storia è piaciuta molto, non accade nulla di che, ma ciò che conta in questo libro sono i pensieri della protagonista e ciò che prova, non tanto gli eventi.
l momento in cui cresci è simile ad una mezz'ora passata a ballare sulle note di una canzone a caso che per qualche motivo ti prende. Non sei capace, ma lo fai perché nessuno guarda e perché non ha importanza. Vuoi solo muoverti, provando a cantare senza emettere un suono. La voce del cantante diventa la tua, immagini la platea che applaude a ritmo, sei perfetta e muovi il bacino, le gambe, tutto è un video musicale. Poi la musica finisce e smetti, soltanto. Hai avuto il tuo momento. Allora la vita continua.E' un romanzo denso di bei pensieri e paranoie che solo i ragazzi che vivono attualmente in questa società possono avere: la paura di non essere in grado di integrarsi, la paura del mondo del lavoro così chiuso e distante, la paura di non essere assolutamente abbastanza.
Citazione preferita:
Lidia incrociò le gambe di fronte a me, con l'aria di star dicendo cose serie. « Me ne stavo in camera ad ascoltare musica ad alto volume. A volte cantavo. Chiudevo la porta e mi sentivo disperata. E intanto fuori le cose andavano avanti, capisci? A nessuno frega un cazzo se ti uccidi perché non ti va bene come va il mondo. Se ci tieni puoi farlo, ma puoi anche provare. Darti una possibilità. E se non lo fai... se rimani in camera a cantare, allora la colpa è tua.»Voto:
Se il libro vi ha ispirato, se siete introversi e pensate che Anna possa aiutarvi a sentirvi capiti, se se se e cheppalle dei se ecco i link dove trovare il romanzo...
Mi fa davvero piacere che sia stata una lettura interessante per te. :) Grazie infinite. Venitemi a trovare sulla pagina Facebook del romanzo (si trova facilmente, basta cercare il titolo) e fatemi sapere, se lo leggete, cosa ne pensate! Ci tengo!
RispondiElimina:) Spero di leggerti ancora presto.
Elimina