Titolo: Duma Key
Autore: Stephen King
Pagine: 743
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Uscita americana: 2008
Uscita italiana: 2009
Questo di cui parlo oggi è un libro che mi sta particolarmente a cuore, intanto perché Stephen King è uno dei miei autori preferiti in assoluto, poi perché l'ho trovato stupendo.
Terza volta che lo rileggevo, con King devo dire che sono ciclica, ma è stata come la prima. Un po' perché la mia memoria fa veramente schifo, quindi mi ricordavo solo di cosa parlava in generale, ma non nello specifico, un po' perché King è uno di quegli autori che quando riletti riesci a capirli meglio. Trovi particolari nascosti, rimandi ad altri libri che prima non potevi capire, e tutta una serie di cose per cui amo questo grande autore americano.
Ho scelto di rileggere Duma Key un po' perché sentivo che mi stava chiamando di nuovo, la voce delle conchiglie mi parlava e mi chiedeva di ributtarmi a capofitto in questa meravigliosa storia. Inoltre, avendo una sfida letteraria in atto, la Lotto Reading Challenge, mi serviva un libro che parlasse di un hobby e questo romanzo è totalmente incentrato sull'hobby del protagonista: la pittura.
«Forse oggi ti va di leggermi una poesia», riprese lei. «A tua scelta. Mi mancano tanto. potrei fare a meno di Oprah, ma una vita senza libri è una vita di sette e una vita senza poesie è...» Rise. Lo sconcerto che udii in quella risata mi fece male al cuore. «E' come una vita senza quadri, non trovi? O no?»
Diamovi però una trama.
Ora stavamo tornando verso casa. «Un'isola quasi vuota nel sole», commentò Ilse. «Dovrebbe esserci dietro una storia. E' praticamente doveroso, non credi?»