lunedì 6 giugno 2016

Le Carezze che non ti ho fatto

Oggi è per me uno dei giorni più tristi dell'anno, oggi, un anno fa, io perdevo il mio piccolo compagno di vita: Carbone.
E' una storia che non interessa probabilmente a nessuno, ma è qualcosa che io ho bisogno di scrivere, come ho fatto un anno fa, soprattutto per me, perché è già passato un anno ed io sento di dovergli dire ancora qualcosa.
Carbone è stato il mio cagnetto per un anno e mezzo, l'ho preso anziano e sapevo che non sarebbe durata per sempre tra noi, ma speravo mi accompagnasse per un pezzo di vita un po' più lungo, ma il destino ha voluto che ci separassimo prematuramente. Un brutto male l'ha colpito ed io mi son dovuta armare di coraggio e portarlo dal veterinario e consegnarlo ad una morte più dolce rispetto a quella che gli sarebbe toccata comunque a breve. Rimango io su questa terra, rimango io a trattenere tutto il dolore che mi strazia per la sua perdita, rimango io a rivivere momenti che dopo un anno fanno ancora male.
Questo è ciò che vorrei dirgli dopo un anno che non c'è...

Ciao mio dolce Picci-pucci,
è passato un anno dalla tua morte, in certi momenti è così vicina da soffocarmi dal dolore, in altri mi sembra accaduta una vita fa. Non posso dire che sei sempre nei miei pensieri, perché sarei una bugiarda, posso però dire che spesso mi vieni in mente. Inizialmente scacciavo il tuo pensiero, perché pensare a te faceva troppo male. Mi faceva troppo male ricordare quel modo che avevi di salutarmi quando tornavo a casa dopo una giornata di lavoro, come t'affannavi per cercare di saltarmi addosso nonostante l'età non te lo permettesse proprio del tutto. Sorrido quando penso a come mi guardavi quando, durante una passeggiata, dovevi aspettarmi perché andavo troppo piano, ti voltavi con uno sguardo furbo e sembrava quasi mi sorridessi. Mi manca da morire accarezzarti prima di addormentarmi. 
Più e più volte mi pento di cose che ormai non posso cambiare: di una sgridata che poteva essere evitata, di una serata che poteva non essere fatta. Avrei voluto passare più tempo con te, avrei voluto che tu mi accompagnassi più a lungo nel mio percorso. Non ero pronta a lasciarti andare.
La cosa che mi fa più male è che mi rendo conto che sto iniziando a dimenticarti, non ricordo più veramente com'era averti accanto, com'era vivere insieme a te. 
Nella mia vita sono entrati altri due cagnetti, Byron e Shelley, non sono niente se paragonati a te, come dice sempre la veterinaria: "Carbone era un signore", e tu un signore lo eri sul serio, nonostante la tua vita infelice ed i tuoi dieci anni in canile. Non ti ho sostituito, ho dovuto mettere un cerotto sul mio cuore per evitare che continuasse a sanguinare, perché bastava che il pensiero ti sfiorasse che i miei occhi non potevano fare a meno di riempirsi di lacrime. 
Mi sposo il prossimo anno e ho sempre immaginato che accanto a me ci saresti stato tu, con quel tuo musetto sciocco, a guardarmi mentre mi agghindavo per l'occasione, avrei tanto voluto vivessi anni per poter permettere ai miei futuri bambini di conoscerti, conosceranno Byron e Shelley di persona, conosceranno te attraverso le mie parole.
Ho iniziato a sperare in un aldilà con la tua morte, spero di poterti rincontrare alla fine del mio cammino, non per me, ma per te. Spero di arrivare, là dove dicono che sarai, sul ponte dell'arcobaleno, che guardi gli altri cani un po' come sei sempre stato tu, in disparte. Ed io arriverò e ti vedrò in mezzo a quel branco, tu ti girerai e mi verrai incontro e finalmente saremo di nuovo insieme, uniti per sempre.
Mi manchi mio piccolo dolce amore.

Qualcuno potrà ritenere strano tutto questo "strazio" per un cane, beh quello che posso dire è che l'amore di un cane è qualcosa di immenso, come ti guardano loro nessuno mai ti guarderà. L'amore, la fiducia che vedi nei loro occhi, farebbero tutto per te, perché ciò che conta per loro è solo stare con te.

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