Skin Trade - Laurell K. Hamilton

Titolo: Skin Trade
Autore: Laurell K. Hamilton
Pagine: 571
Casa Editrice: Nord Editore
Uscita americana: 2009
Uscita italiana: 2013

Dopo una lunga pausa dalla sterminatrice di vampiri più cazzuta della storia, son tornata da lei. Perché? Perché è sempre una lettura piacevole che non impegna troppo il cervello, cosa che ultimamente mi serve parecchio. Come alcuni di voi avranno capito sto parlando di Anita Blake ed il romanzo che ho letto è il diciassettesimo, ossia: Skin Trade di Laurell K. Hamilton.

Andiamo con una trama però.

Questa volta Anita è alle prese con Vittorio, un vampiro che aveva già sconvolta la sua esistenza un'altra volta. Mentre siede tranquilla in ufficio a fare il suo lavoro, ad Anita viene recapitato uno strano pacco, aprendolo scopre che contiene al suo interno una testa umana. Vittorio la invita così ad andare a Las Vegas a fargli un simpatico saluto. Anita sa di rischiare tutto, ma è consapevole che se vuole salvare vite deve andare, lasciando indietro tutta la sua caterva infinita di amanti.

Gli sorrisi, consapevole che si trattò piuttosto di un ringhio. Le mie tigri erano ancora un po' troppo vicine alla superficie. «Se non le piace il modo in cui svolgo il mio lavoro, inoltri un esposto. Ma di notte, quando i grossi mostri cattivi arriveranno a prenderla, agognerà la nostra presenza accanto a lei. Ci vede qui, sa cosa siamo, cosa facciamo, e per questo si sente a disagio. Perfino coi cuoi amici sulle lettighe dell'obitorio, lei esita. Be', noi non esitiamo, dottore. Facciamo ciò che voi avete paura di fare...» Mi accostai maggiormente a lui per sussurrare. «Saremo la sua vendetta, doc, così non dovrà sporcarsi le mani candide come gigli.»

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.

Anita ed Edward

Come ho già detto in passato, dopo una caduta squallida nel mondo del porno, la Hamilton si è ripresa alla grande tornando alle indagini che in molti hanno amato nei primi libri. Inutile dire che sono rimaste delle parti erotiche molto spinte, ma abbastanza contenute ed il libro non si basa più praticamente solo su quello, tant'è che appunto i vari "fidanzati" non sono praticamente presenti in quest'ultima avventura.

Un hola dagli spalti per la presenza di Edward, non mancava da troppi romanzi, ma ritrovarlo è sempre un enorme piacere. Personalmente adoro il rapporto tra la Morte e la Sterminatrice!

Comunque mi fidavo di Edward, gli affidavo la mia vita e la mia morte, e non esiste maggior complimento per un altro sterminatore.

Non capisco invece dove voglia arrivare la Hamilton con il personaggio di Olaf, perché spingere così tanto nel sentimento che prova per Anita? Anche perché si sa che è un sadico figlio di puttana, ma Laurell inizia a farmelo stare simpatico. Sarò anch'io una sadica figlia di puttana? (Povera la mia mamma)

L'unica cosa che ho da ridire su quest'avventura è che si svolge in un tempo molto breve (come sempre del resto) però è tirata troppo per le lunghe. Non ho nulla contro i libri che superano le 500 pagine, anzi, ma preferisco non mi parlino troppo di aria fritta.

Ad ogni modo, lo consiglio? Sì, a chi a letto e apprezzato gli altri romanzi di Anita, iniziare da questo ve lo dico: non ha senso.

Citazione preferita:

Poi la richiuse e mi sussurrò all'orecchio, in modo che Olaf pensasse a qualche dolce sciocchezza. In realtà dichiarò: «Noi non siamo i buoni, Anita. Noi siamo i necessari.» E si accomodò al posto di guida, mentre Olaf e Bernardo si domandavano cosa mi avesse detto.

Voto: