Titolo originale: Reconstructing Amelia
Pagine: 398
Casa Editrice: Nord
Anno uscita americana: 2013
Anno uscita italiana: 2014
Romanzo d’esordio per
la scrittrice americana Kimberly McCreight, un thriller della Nord del 2014. Un
esordio acclamato da molti, il libro ha infatti ricevuto molte critiche
positive, l’Entertainment Week l’ha definito «Senza dubbio uno dei migliori
romanzi dell’anno.» aggiungendo poi: «La
verità di Amelia racconta l’incertezza dei rapporti famigliari con il ritmo
serrato di una crime story.»
La verità di Amelia è
un thriller che parla dell’omicidio di una ragazzina di 15 anni. Il romanzo è
narrato da due punti di vista: quello della madre Kate, narrato in terza persona,
e quello di Amelia, in prima.
Tutto inizia con una
telefona dalla scuola per Kate dove le dicono che Amelia è stata sospesa per
aver copiato in un compito per casa. «Assurdo.» pensa lei, in quanto la figlia
è una ragazza studiosa ed onesta. Corre a scuola per chiarire la situazione, ma
arrivata sul luogo scopre che c’è stato un incidente: qualcuno si è buttato dal
tetto del palazzo, inutile dirvi che quel qualcuno è proprio Amelia.
Suicidio,
Kate non può crederci, ma tutto punta in quella direzione finché non le arriva
un messaggio anonimo “Amelia non si è buttata.”
È così che inizia la crociata
per scovare la verità. Kate si butterà a capofitto nella vita della figlia
scoprendo un’adolescente diversa da quella che si aspettava, entrata poco prima
della sua morte in un giro di confraternite scolastiche ed amicizie sbagliate.
Un percorso fatto di bullismo e minacce fino ad arrivare alla verità.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
La Verità di Amelia è
effettivamente un libro che si fa leggere tutto d’un fiato, scorrevole ed
intrigante. Sin dall’inizio vuoi sapere la verità e perché questa ragazzina si
è buttata dal tetto, al tempo stesso non credi però, come Kate, vuoi arrivare in fondo alla faccenda perché anche tu non ci credi che Amelia si sia buttata nel vuoto.
Le parti narrate in prima persona da Amelia sono a mio parere le più
interessanti e scorrevoli. Ti permettono di entrare nella sua testa e capire
com’è andata esattamente la faccenda, scoprendo anche che certe interpretazioni
della madre non sono corrette.
Le parti narrate da
Kate sono meno scorrevoli e ti mostrano tutto il dolore ed il rimpianto di una
madre che non è riuscita a salvare la figlia dal fare le scelte sbagliate.
Amelia, nonostante
tutto, si rivela una ragazza con la testa sulle spalle, ed è per questo che il finale
ti lascia veramente con l’amaro in bocca, non per la sua bruttezza, ma perché
ti fa rendere conto che tutto sarebbe potuto non accadere. Ovviamente poi però
non ci sarebbe stato un libro!
Un romanzo che
comunque fa riflettere, trattando il rapporto tra una madre single e la sua
unica figlia, che crede di conoscere più di se stessa. La domanda che si pone
Kate iniziando a scoprire nuove cose su Amelia è: conoscevo davvero mia figlia?
Ed è sicuramente una domanda che fa riflettere il lettore sui rapporti
genitori-figli.
Per lasciarvi con una
citazione del Publisher’s Weekly
“La verità di Amelia
affiora lentamente, rivelando uno alla volta i pezzi che andranno a comporre il
puzzle finale di uno dei thriller più interessanti e intelligenti che siano
usciti quest’anno.”
Voto: * * * ', tre stelline e un pezzettino. Brava Kimberly.
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