Titolo originale: The Book Thief
Pagine: 576
Casa Editrice: Sperling
Anno uscita australiana: 2005
Anno uscita italiana: 2013
Il libro, sicuramente
più noto sotto il nome “Storia di una Ladra di Libri” (titolo della versione
cinematografica), è stato scritto da Markus Zusak nel 2005, ha vinto in tutto
tre riconoscimenti:
×
Il
Kathleen Mitchell Award 2006 (premio letterario bi-annuale australiano per
giovani autori);
×
L’Ena
Noel Award nel 2008 (premio letterario bi-annuale australiano per incoraggiare
nuovi autori);
×
Il
Deutscher Jugendliteraturpreis nel 2009 (premio letterario annuale tedesco nato
per sostenere e premiare la letteratura per bambini);
Il romanzo è ambientato
in Germania poco prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, la protagonista è
Liesel Meminger una bambina di nove anni che, nonostante la tenera età. ne ha
già viste forse troppe a cominciare dalla morte del fratello davanti ai suoi
occhi e dalla perdita dei genitori. È proprio durante il funerale del fratello
che Liesel ruba il suo primo libro, un libro sulla sepoltura caduto di tasca ad
un becchino.
La madre scompare
subito dopo il funerale, il padre era già sparito prima dell’inizio del
racconto. Liesel viene affidata ad una coppia intorno ai cinquant’anni: il
dolce e comprensivo Hans Hubermann e la fredda e severa Rosa, entrambi la
ameranno come una figlia.
Importante è
l’amicizia con il suo vicino di casa Rudy Steiner, un simpatico ragazzino che prova
un’ammirazione sfrenata per l’afroamericano campione olimpionico di corsa Jesse
Owens, e per questo preso in giro e bulleggiato dai suoi compagni e dai
ragazzini della gioventù hitleriana. Un amico fidato per la piccola Liesel,
compagno di giochi e furtarelli.
Lo sconvolgimento più
grande nella vita della Ladra di libri e della famiglia Hubermann è però
l’arrivo di Max, un ragazzo ebreo riuscito a fuggire dai tedeschi fino a quel
momento. Max si trasferirà nello scantinato della modesta casetta e cambierà la
vita della ragazzina spronandola a fare di più e ad accrescere la sua
creatività.
Il libro continua
dunque raccontando le vicende della bambina che diventa pian piano una
ragazzina: dagli scontri a scuola con i suoi compagni che la prendono in giro
perché non sa leggere, alle lezioni a casa con Hans che pazientemente le
insegna; dalla loro vita difficile e povera ai “furti” dei libri che Liesel
riesce a mettere a segno e dall’amicizia con Rudy che tutto ciò che vuole da
lei è un bacio, al dolce rapporto fraterno con Max.
Ciò che ho amato in
questo libro è intanto il punto di vista, il narratore si può dire che è un
narratore onnisciente, sa tutto ciò che è successo a 360°, questo perché è la
Morte. All’inizio del romanzo dice infatti di aver incontrato Liesel tre volte
in tutto, ma non sta a me però dirvi quando.
È comunque una Morte
diversa da quella che possiamo immaginarci, è infatti una Mietitrice con dei
sentimenti quali la pietà e la tristezza, tristezza per il mondo che la
circonda in quel momento contornato di guerra e morti.
Il personaggio di
Liesel è difficile da non amare, è una bambina che vuole sapere e conoscere,
vuole leggere, vuole perdersi nei libri e non avendo la possibilità di
comprarli li ruba come può: li salva da un incendio in onore del Führer, li ruba dalla casa del sindaco o da un povero becchino
in un cimitero. La passione per i libri e la lettura la porterà anche a quella
per la scrittura e sarà proprio questa nuova passione che la salverà alla fine
del romanzo.
È poi difficile non
affezionarsi a tutti i personaggi facenti parte della vita affettiva della
ragazzina, anche Rosa all’inizio rigida e fredda si scopre poi una persona
molto dolce e capace di tanto amore, nei confronti del marito che non fa altro
che insultare con la parola “Saukerl” (trad. mascalzone) e anche nei confronti
della bimba, “Saumensch”.
Hans è una persona
meravigliosa, l’uomo che tutti vorrebbero coma padre e marito. Capace di enormi
gesti di bontà e coraggio che rischiano anche a metterlo nei guai di fronte
alla gestapo.
Un libro che non può
non piacere e lasciarti qualcosa, un romanzo che fa riflettere sulla bruttura
della guerra dal punto di vista di una famiglia tedesca e che fa anche capire
che non tutti i tedeschi erano il nemico, in quanto molti non erano d’accordo
con le ideologie ed i comportamenti di Hitler.
Citazione:
“In tutta sincerità, mi sforzo di prendere la faccenda allegramente, anche se, a dispetto delle mie proteste, la maggior parte delle persone trova difficile credermi. Per favore, fidati di me. Posso davvero essere allegra. Posso essere amabile. Affettuosa. Affabile. E queste sono solo le parole che cominciano per A. Non chiedermi però di essere bella: essere bella non è da me”- Morte
Voto: * * * * assolutamente magnifico, poco da dire.
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