lunedì 6 luglio 2015

Cercando Alaska - John Green

Titolo: Cercando Alaska
Titolo originale: Looking for Alaska
Autore: John Green
Pagine: 324
Casa Editrice: Rizzoli
Uscita americana: 2005
Uscita italiana: 2014

Dopo aver letto Colpa delle Stelle l'anno scorso, ed averlo considerato un po' una mezza cagata, volevo riprovarci. Sì lo so, è piaciuto a millemila persone e in questo vado veramente contro corrente. Ad ogni modo mi ero detta che forse John Green non faceva esattamente per me. Una lettura certamente scorrevole, ma avevo trovato la storia banale e già sentita. In molti però mi avevano detto:
"Ma nooooo! Ma comeee? Devi dargli un'altra possibilità!"
"Sei un'insensibile, come hai fatto a non scioglierti in lacrime?"
"Al posto di un'anima cos'hai? Ghiaccio?"
Al ché mi son detta: "Va bene, G. Hai sempre dato una seconda possibilità agli autori. Riprovaci!"
Mi sono dunque imbarcata in Cercando Alaska, dalla trama non sembrava male e ne avevo sentito parlare bene. Com'è andata? Una completa delusione. E qui mi sa che le possibilità che ho dato a Green son finite.
Poi vi dirò perché.

Ora però raccontiamoci una trama.
Miles Halter è un giovane adolescente un po' introverso, non ha amici in Florida, dove vive. Decide di cambiare scuola ed iscriversi ad un istituto prestigioso in Alabama dicendo di "andare alla ricerca di un grande Forse". Miles è un appassionato di ultime parole famose e ciò che gli piace leggere sono le biografie dei personaggi famosi.
«Francois Rabelais. Poeta. E le sue ultime parole sono state: "Vado a cercare un Grande Forse". Ecco perché voglio andare via. Così non dovrò aspettare di essere in punto di morte per mettermi in cerca di un Grande Forse.»



Il primo giorno nella nuova scuola incontra il suo compagno di stanza, il Colonnello, che gli presenta la sua grande amica Alaska. Alaska non è una normale adolescente, è una ragazza frizzante ed intelligente che passa da dei momenti di simpatia sfrenata a dei momenti di rabbia incontrollabile. Inutile dire che Miles se ne innamora, attirato da questa personalità troppo stravagante. E' da quel momento che niente nella vita di Miles sarà più come prima.
Anch'io volevo essere uno di quelli che hanno degli standard da mantenere, una di quelle personalità intense che lasciano il segno. Ora, se non altro, tipi del genere li conoscevo. E loro avevano bisogno di me, come le comete hanno bisogno di una coda.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Nella trama ho certo scritto che Alaska non è una normale adolescente. Ora... Ne vogliamo parlare? Alaska è assolutamente una normale adolescente. Beve, fuma, c'ha sbalzi d'umore. Se non è una normale adolescente lei, chi lo è?
Ho trovato la trama ancora una volta abbastanza banale, soprattutto... Dove voleva arrivare Green con questa storia? Perché non c'ho visto un particolare senso. Ancora una volta i suoi protagonisti sono infatti degli adolescenti che di adolescenti hanno davvero poco. Sono pretenziosi, si prendono troppo sul serio, fanno delle riflessioni sulla vita che neanche i Poeti Maledetti ancora un po' c'arrivavano.
E c'avete sedici anni, divertitevi senza troppe pippe mentali, accidenti!
Più di tutto, la sentivo come un'ingiustizia, il sopruso irreparabile di amare qualcuno che avrebbe potuto ricambiare il tuo amore, ma non può, per causa di morte. Mi chinai in avanti, la fronte contro il retro del poggiatesta di Takumi, e mi misi a piangere, gemendo, e non provavo tanta tristezza quanto dolore fisico. Fa male, e non è un modo di dire. Fa male come un carico di botte.
Va bene, Miles incontra Alaska, Miles si innamora di Alaska, Miles non è ricambiato da Alaska. Finalmente Miles bacia Alaska. Alaska muore. Dunque?
Fosse finito lì forse avrei anche capito il senso, ma tutta la parte successiva nel voler scoprire perché Alaska è morta. Amici, fatevene una ragione, si è andata a schiantare perché ubriaca marcia, non mi sembra ci voglia Sherlock per capirlo.
«Non puoi cambiarmi e poi andartene via» le dissi, a voce alta. «Perché io prima stavo bene, Alaska. Stavo bene così, solo con me stesso, con le ultime parole famose, con i miei compagni di scuola. E tu non puoi cambiare tutto e poi morire.» Perché lei, lei era stata il mio Grande Forse, mi aveva fatto vedere che valeva la pena di lasciarmi alle spalle la mia vita da ragazzino per dei forse più adulti, e ora se n'era andata, e con lei la mia fiducia nei forse.
Quel che dico io è che durante tutta la storia non succede niente, se non la morte di Alaska. Ma tutto qui, sul serio? Mi immaginavo un culmine finale. Si parlava dell'organizzazione dello "scherzone" dell'anno, data la passione della ragazza per gli scherzi. Anche questo però è stato parecchio deludente, uno scherzo alquanto scialbo a parer mio.
Un libro certamente scorrevole, ma che secondo me non lascia particolarmente qualcosa nel lettore. O almeno a me non ha lasciato niente. I personaggi non mi hanno entusiasmato. Miles era ok, ma Chip (il Capitano) e Takumi erano abbastanza inutili, per non parlare di Lara (ragazza di Miles per un giorno e pure cornuta!). Alaska invece la trovavo insopportabile, lei e i suoi sbalzi d'umore.
Sorrise come un bambino la mattina di Natale, e disse: «Voialtri fumate per il gusto. Io fumo per ammazzarmi.»
Se devo dire, mi ha vagamente ricordato Noi Siamo Infinito, come romanzo. Peccato che Noi Siamo Infinito, secondo me, è uno dei più bei romanzi che ho letto, questo invece ricade nella categoria dei più banali.
Non ho altro da dire, mi sa. Son delusa e amareggiata.



Anzi un'ultima cosa, per com'è strutturato il soggetto mi aspetto cose migliori dalla sua trasposizione cinematografica. Uno dei rari casi forse dove il film potrebbe superare il libro, anche se ripeto, non sarebbe sicuramente un capolavoro.

Citazione:
Quando gli adulti, con lo stupido sorriso di chi crede di saperla lunga, dicono: "I giovani si credono invincibili" non sanno quanto hanno ragione. La disperazione non fa per noi, perché niente può ferirci irreparabilmente. Ci crediamo invincibili perché lo siamo.
Voto:

LETTURA DA SPIAGGIA



5 commenti :

  1. 2? O.o Oddio! Anche io sapevo che un pochino era simile a Noi siamo infinito e io come te ho AMATO quel romanzo e mi aspettavo qualcosa di meglio! La tua recensione è fin troppo convincente :3 Nel senso che non voglio che sia davvero così bruttino :3 Ma grazie mille comunque :)

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    1. Ma guarda, ho letto molte recensioni positive su questo libro, ma proprio tante. Infatti avevo un po' l'ansia di essere una voce fuori dal coro, ma oh se non mi è piaciuto non è che posso scriver balle no? :)

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  2. Anche io l'ho letto e alla fine mi è piaciuto. Non è uno dei migliori libri che io abbia letto o cose del genere, ma non l'ho trovato nemmeno brutto. Forse ho preferito Colpa delle stelle a Cercando Alaska!

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    1. No, ecco. Se devo preferire uno dei due, penso di preferire Cercando Alaska. Meno melenso e meno tragico rispetto a Colpa delle Stelle.
      Comunque come dico sempre: questione di gusti :)

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