Pagine: 510
Casa Editrice: Mondadori
Anno uscita americana: 1998
Anno uscita italiana: 2002
Un po' in ritardo con la tabella di marcia perché ehi, mi piace avere una vita! Eccomi qui con la quarta recensione de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco" e quest'oggi parliamo de "La Regina dei Draghi", titolo secondo me non troppo azzeccato per questo libro, non parla poi così tanto di Daenerys.
Riprendiamo dove abbiamo lasciato i nostri protagonisti, e per la trama sto giro cercherò di non dilungarmi troppo.
Vi ricordo che questa recensione contiene spoiler per chi non ha letto i precedenti romanzi della serie.
Iniziamo trovando sempre un regno diviso, i quattro re continuano a farsi chi la guerra, chi le pernacchie a distanza. Tutti rivendicano la corona per diversi motivi.
A Capo Tempesta troviamo una Catelyn Stark alle prese con un pomposo Renly Baratheon che non vuole assolutamente venire a patti con suo fratello Stannis, nonostante quest'ultimo gli abbia dato modo di inchinarsi al legittimo sovrano. Il giovane re non ha alcuna intenzione di inchinarsi al burbero fratello, in quanto il suo esercito è decisamente più numeroso di quello del rivale. Catelyn non riuscirà nell'impresa di farli ragionare e i due decideranno di darsi battaglia all'alba del giorno successivo.
Piccolo spoiler, evitate le successive frasi se non volete rovinarvi un piccolo colpo di scena. Durante la notte un'ombra entra però nella tenda di Renly e davanti agli occhi increduli di Catelyn e della sua guardia Brienne questa ombra lo uccide brutalmente dando a Stannis una vittoria sicura.
Fine dello spoiler.
Dopo di ciò Catelyn si dirige nuovamente verso Delta delle Acque insieme a Brienne per stare vicino padre morente e tornare da suo figlio Robb. Riceverà indietro anche le ossa di suo marito, così da poterlo finalmente piangere.
Abbassò lo sguardo sullo scheletro, tutto quello che rimaneva del suo uomo, del suo amore. «Ora andate via tutte. Vorrei rimanere sola con Ned, questa notte.» Le donne in grigio chinarono brevemente il capo. "Le sorelle del silenzio non dialogano con i vivi" ricordò Catelyn. "Ma alcuni credono che possano comunicare con i morti." Quanto le invidiava per questo...
Arya e Jaqen H'ghar |
Non troppo distante da Delta delle Acque, nella nera fortezza di Harrenhal Arya Stark gioca a fare la serva. Girando per il castello incontra uno dei tre uomini da lei salvati durante la battaglia dove il corvo Yoren è morto. Jaqen H'ghar si ricorda di lei e le promette tre morti in cambio di ciò che lei ha fatto, deve solo sussurrare i loro nomi al suo orecchio e lui eseguirà. Grazie a questo Harrenhal cadrà dalle mani dei Lannister per andare alle mani di uomini del Nord.
Continuando a parlare di Stark passiamo a Grande Inverno dove le visioni di Jojen Reed si sono avverate ed il mare è arrivato ad annegare i prodi uomini del Nord. Il mare in questo caso è Theon Greyjoy che preso coraggio si dirige alla conquista di Grande Inverno che grazie alla guerra che Robb sta combattendo, più le scorrerie degli altri uomini di Ferro, è incustodita e debole. Theon la conquista e costringe Bran e Rickon ad arrendersi a lui.
L'ultima Stark che rimane è ad Approdo del Re, dove continua a non essere trattata come la futura regina, Joffrey la svergogna davanti a tutto e tutti, ma per fortuna il cavaliere caduto in disgrazia Ser Dontos è dalla sua, ed è questo che dà speranza alla povera fanciulla.
Nella città sono tutti in fermento per la possibile battaglia che deve arrivare, il Folletto decide di stringere improbabili alleanze per cercare di avere la meglio nel prossimo combattimento. Per farlo "vende" Myrcella Baratheon, figlia di Cersei, ai Dorniani e propone un'alleanza matrimoniale per Joffrey.
Oltre la Barriera nel frattempo Jon Snow viene affidato agli ordini di Qhorin il Monco, valoroso Guardiano della Notte. Insieme ad un altro paio di uomini vanno in avanscoperta per capire cos'hanno in mente i Bruti, radunati a centinaia di migliaia non così distanti dalla Barriera quanto il mondo li vorrebbe.
Ed infine oltre il Mare Stretto, nelle Isole Libere, Daenerys si trova a Qarth dove è accolta dalle amorevoli, ma alquanto false cure di Xaro Xhoan Daxos, principe mercante. Dany cerca supporto e oro dai supremi della città che però non accolgono le sue richieste. Decide allora di rivolgersi agli Stregoni per parlare con gli Eterni, questi però le tendono una trappola.
E non vi racconto altro perché se vi interessa ve lo leggete, no?
Sono stata brava comunque, più breve della scorsa volta! Sono fiera di me.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Prima di tutto, finalmente un po' d'azione, accidenti! Questo libro è stato sicuramente meglio del precedente, probabilmente Martin non poteva non fare accadere proprio niente in un intero libro. Dico questo perché ricordo ai gentili lettori che questa è la seconda parte italiana di un libro che nella sua versione originale è ben più grande.
Continuo a trovare un po' noiose le parti che parlano del Cavaliere della Cipolla, ma magari sono l'unica.
Le battaglie descritte sono state interessanti, ho apprezzato molto i punti di vista di Tyrion e Sansa nella battaglia di Approdo del Re. Questo perché Sansa ci dava una visione femminile del combattimento, dove vedevamo ciò che provavano le persone che non potevano combattere.
Tyrion al contrario ci scaraventava nel vivo dell'azione, mi sembrava quasi di essere in lui mentre falciava a colpi d'ascia il "nemico".
E qui metto "nemico" appunto tra virgolette, perché non so per chi voi tifiate, ma io di mio tifo per gli Stark e assolutamente contro i Lannister. Però... E qui c'è un però gigante: come fai a voler la morte dei Lannister se da questa ne consegue la morte del nano? Durante la battaglia di Approdo del Re, nonostante avessi già letto il libro, ero molto combattuta su ciò che volevo. Stannis non mi piace, ma è un uomo giusto e magari avrebbe riportato un po' meno merda nei Sette Regni. Il dominio dei Lannister è poi una delle cose che odio di più in questi libri, ma nonostante questo durante la battaglia era innegabile che io tifassi per Tyrion. Maledetto te, George Martin!
Tyrion inoltre è uno dei pochi personaggi che alleggeriscono la narrazione, grazie alle battute che spessa fa. Il suo è un personaggio ironico che spesso fa sorridere...
... Ha però delle ombre accanto a sé.
Continuando a parlare di Stark passiamo a Grande Inverno dove le visioni di Jojen Reed si sono avverate ed il mare è arrivato ad annegare i prodi uomini del Nord. Il mare in questo caso è Theon Greyjoy che preso coraggio si dirige alla conquista di Grande Inverno che grazie alla guerra che Robb sta combattendo, più le scorrerie degli altri uomini di Ferro, è incustodita e debole. Theon la conquista e costringe Bran e Rickon ad arrendersi a lui.
L'ultima Stark che rimane è ad Approdo del Re, dove continua a non essere trattata come la futura regina, Joffrey la svergogna davanti a tutto e tutti, ma per fortuna il cavaliere caduto in disgrazia Ser Dontos è dalla sua, ed è questo che dà speranza alla povera fanciulla.
Nella città sono tutti in fermento per la possibile battaglia che deve arrivare, il Folletto decide di stringere improbabili alleanze per cercare di avere la meglio nel prossimo combattimento. Per farlo "vende" Myrcella Baratheon, figlia di Cersei, ai Dorniani e propone un'alleanza matrimoniale per Joffrey.
Oltre la Barriera nel frattempo Jon Snow viene affidato agli ordini di Qhorin il Monco, valoroso Guardiano della Notte. Insieme ad un altro paio di uomini vanno in avanscoperta per capire cos'hanno in mente i Bruti, radunati a centinaia di migliaia non così distanti dalla Barriera quanto il mondo li vorrebbe.
Ed infine oltre il Mare Stretto, nelle Isole Libere, Daenerys si trova a Qarth dove è accolta dalle amorevoli, ma alquanto false cure di Xaro Xhoan Daxos, principe mercante. Dany cerca supporto e oro dai supremi della città che però non accolgono le sue richieste. Decide allora di rivolgersi agli Stregoni per parlare con gli Eterni, questi però le tendono una trappola.
E non vi racconto altro perché se vi interessa ve lo leggete, no?
Sono stata brava comunque, più breve della scorsa volta! Sono fiera di me.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Prima di tutto, finalmente un po' d'azione, accidenti! Questo libro è stato sicuramente meglio del precedente, probabilmente Martin non poteva non fare accadere proprio niente in un intero libro. Dico questo perché ricordo ai gentili lettori che questa è la seconda parte italiana di un libro che nella sua versione originale è ben più grande.
Continuo a trovare un po' noiose le parti che parlano del Cavaliere della Cipolla, ma magari sono l'unica.
Le battaglie descritte sono state interessanti, ho apprezzato molto i punti di vista di Tyrion e Sansa nella battaglia di Approdo del Re. Questo perché Sansa ci dava una visione femminile del combattimento, dove vedevamo ciò che provavano le persone che non potevano combattere.
Tyrion al contrario ci scaraventava nel vivo dell'azione, mi sembrava quasi di essere in lui mentre falciava a colpi d'ascia il "nemico".
E qui metto "nemico" appunto tra virgolette, perché non so per chi voi tifiate, ma io di mio tifo per gli Stark e assolutamente contro i Lannister. Però... E qui c'è un però gigante: come fai a voler la morte dei Lannister se da questa ne consegue la morte del nano? Durante la battaglia di Approdo del Re, nonostante avessi già letto il libro, ero molto combattuta su ciò che volevo. Stannis non mi piace, ma è un uomo giusto e magari avrebbe riportato un po' meno merda nei Sette Regni. Il dominio dei Lannister è poi una delle cose che odio di più in questi libri, ma nonostante questo durante la battaglia era innegabile che io tifassi per Tyrion. Maledetto te, George Martin!
Tyrion inoltre è uno dei pochi personaggi che alleggeriscono la narrazione, grazie alle battute che spessa fa. Il suo è un personaggio ironico che spesso fa sorridere...
«Dove sei stato?» esordì Tyrion senza preamboli. «A occuparmi degli affari del re, mio dolce lord.» «Ah già: il nostro grazioso sovrano» il Folletto serrò la mascella. «Mio nipote non è nemmeno capace di stare sul cesso, figurarsi sul Trono di Spade.»
... Ha però delle ombre accanto a sé.
Quel sangue lo marchiava ancora quando Tyrion tornò a rivolgersi alla regina.«Non mi sei mai piaciuta, Cersei ma rimani pur sempre mia sorella, per questo non ti ho mai fatto del male. Ora le cose sono cambiate, tu hai posto una fine, perché io ti farò del male, Cersei. Non so ancora quando, né come, ma dammi solo un po' di tempo. Verrà il giorno in cui sarai convinta di essere al sicuro, di essere felice, ma di colpo la tua gioia si tramuterà in cenere. E allora saprai che il debito sarà stato pagato.»
Tra le storie più interessanti a mio avviso c'è l'avventura di Jon Snow oltre la Barriera, adoro saperne di più su cosa succede in quel posto dimenticato dagli dei. Jon è cresciuto molto da quando ha lasciato Grande Inverno, è una persona buona e d'onore come suo padre e anche se per finta non vorrebbe abbandonare quell'onore tanto amato. Viene costretto a farlo dalle circostanze, ma Martin ci fa ben capire quanto questo gli costi.
Jon toccò la lama, segnando il punto d'impatto del fendente. «Fa freddo» Ygritte rabbrividì «Avanti, fai presto.» Jon sollevò Lungo Artiglio sopra la testa, impugnandola a due mani. "Un unico colpo, caricando tutto il peso." Per lo meno, le avrebbe dato una morte rapida, pulita. Era pur sempre il figlio di suo padre. Non era forse così? Non era forse così? «Fallo» esortò Ygritte dopo un momento. «Bastardo. Fallo! Non resto coraggiosa per sempre.» La lama non calò. Ygritte sollevò il viso, incontrando gli occhi di lui. Jon abbassò la spada: «Vattene.» Ygritte continuò a fissarlo. «Vai adesso... Prima che il mio buon senso ritorni. Vattene!» Lei se ne andò.
Belle anche le parti che riguardano Daenerys, super la scena dove la Kahleesi è nella casa degli Eterni per cercare risposte. Vicino a lei si aprono porte che mostrano diversi scenari, in diversi momenti, tra questi vediamo anche eventi che capiteranno più avanti in altri libri. Mentre leggi, sei però ignaro di tutto ciò e magari lasci correre senza renderti conto che Martin ti ha dato uno stralcio del futuro. Maledetto te, Martin!
Anche per questa volta è tutto, ci leggiamo tra qualche giorno con "Tempesta di Spade"!
Citazione preferita:
Nell'andarsene dalla galleria, Sansa si sentiva stremata. Si chiese quanto potesse essere grave la ferita di Joffrey. "Dicono che il Trono di Spade sia pericolosamente crudele con quelli che non sono destinati a starci sopra."
Votazione: «««¶
Ieri ho iniziato proprio Martin!!! Coincidenze... ^^
RispondiEliminaSono all'inizio del secondo volume della saga...sai il malloppone....mi sto chiedendo come riuscirò a portarlo in giro!! XD Impossibile direi...
Accidenti, ti farai venire il mal di schiena se pensi di portartelo dietro ogni volta che esci di casa :D
EliminaCom'è, ti piace?