Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco - Il Dominio della Regina - George R. R. Martin

Titolo originale: A Feast for Crows

Pagine: 488

Casa Editrice: Mondadori

Uscita americana: 2005

Uscita italiana: 2006

Quarto libro delle Cronache in America, ottavo in Italia, diviso questa volta in due diversi volumi. Martin in questa continuazione delle vicende di Westeros ha deciso di immettere nuovi punti di vista, analizzando meglio delle situazioni lasciate un po' in sospeso o poco spiegate. 

Andiamo a vedere la trama.

Con la morte dell'autoincoronatosi re delle Isole di Ferro, Balon Greyjoy, inizia la lotta per la successione alla carica. Principalmente in lizza troviamo: 

Asha Greyjoy

- Asha, la figlia di Balon, donna forte e coraggiosa intenzionata a prendersi ciò che considera suo di diritto;

- Euron Occhio di Corvo, fratello di Balon, tornato dopo un esilio di tre anni e dopo aver viaggiato in lungo ed in largo anche oltre il Mare Stretto;

- Victarion, fratello minore di Euron e Balon, comandante della flotta;

Aeron Capelli Bagnati, sacerdote del Dio Abissale e fratello minore di Balon, indice allora un'Acclamazione di Re per decidere a chi dovrà andare il Trono.

La Vergine di Tarth nel frattempo continua la ricerca delle figlie di Lady Catelyn viaggiando per i territori dei fiumi ed imbattendosi in interessanti personaggi.

La ricercata Sansa si trova però a Nido dell'Aquila insieme a Ditocorto, dopo la morte della zia Lysa Arryn è la giovane che deve prendersi cura del cugino malaticcio. Ad ogni modo nessuno sa che lei si trova nella Valle degli Arryn, in quanto Ditocorto le ha imposto di fingere di essere sua figlia bastarda, onde evitare problemi. Nel frattempo i lord della Valle sono sempre meno convinti di lasciare la reggenza al viscido Petyr.

Sansa Stark nelle vesti di Alayne Stone 

«"Non fidarti di nessuno" dissi una volta a Eddard Stark, ma lui non volle ascoltare. Tu sei Alayne, e dovrai essere Alayne in ogni momento.» Petyr le posò due dita sul petto. «Perfino qui. Nel profondo del tuo cuore. Puoi essere lei? Puoi essere mia figlia nel profondo del tuo cuore?» «Io...» "Io non lo so, mio signore" fu sul punto di dirgli Sansa, ma non erano quelle le parole che Ditocorto voleva udire. "Menzogne" pensò Sansa Stark. "Menzogne e vino dorato di Arbor." «Io sono Alayne, padre. Chi altri potrei essere?»

Ad Approdo del Re troviamo invece Cersei e Jaime che giocano a farsi i dispetti. Cersei smaniava di diventare a tutti gli effetti regina reggente da un po', dunque con la morte del padre non perde l'occasione per accaparrarsi tutto il potere disponibile, chiede l'aiuto dello zio Kevan, che è ben disposto a darglielo, ma in cambio di qualcosa.

«Molto bene: rimarrò a servire sua maestà...» «Ottimo...» cominciò Cersei, ma ser Kevan alzò la voce e le impedì di continuare. «... ma solamente a patto che nomini me Primo Cavaliere e reggente, e che tu faccia ritorno a Castel Granito.» Per un istante che le sembrò non finire mai, tutto quello che Cersei riuscì a fare fu fissarlo. «Sono io la reggente» gli ricordò.

Jaime nel frattempo trova qualsiasi occasione per indispettire la sorella, non essendo lui d'accordo su come lei stia gestendo il regno.

Andando da un estremo all'altro cavalchiamo fino alla Barriera dove Jon Snow è stato fatto Lord Comandante. Il giovane decide di mandare Samwell Tarly alla cittadella per diventare maestro e portare con sé maestro Aemon e Gilly con il figlioletto.

Facendo un'altra inversione di rotta e rotolando verso sud ci troviamo a Dorne dove la morte del principe Oberyn Martell ha inviperito non poche persone, soprattutto le sue figlie bastarde disposte a muovere guerra ai Lannister. Doran, fratello di Oberyn e principe reggente, decide di rinchiuderle per sedare la rivolta. Non è però così facile in quanto sono in molti ad ordire un complotto per elevare Myrcella Baratheon a regina.

«Un'unica domanda si ode in tutti i linguaggi: che cosa farà Doran Martell? Che cosa farà per vendicare l'assassinio di suo fratello?» Obara si avvicinò al capitano delle guardie. «E ora tu dici che non desidera essere disturbato?»

Ed infine parliamo di Arya, arrivata a Braavos fa valere la moneta datale da Jaqen, entrando a far parte del tempio degli uomini senza volto.

Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.

Attenzione, spoiler alert!

Devo dire che questo è sicuramente il libro che mi è piaciuto meno di tutti, purtroppo non ero così interessata alle vicende narrate, e pensare che ce n'è ancora uno così! 

Ad ogni modo, trovo che la situazione delle Isole di Ferro sia un po' inutile, secondo me non ci serviva sapere nei minimi dettagli cosa pensano tutti i pretendenti al trono, Martin poteva dilungarsi meno, ma questa è appunto la mia modesta opinione, datemi pure contro se volete.

Anche le parti di Cersei e Jaime le ho trovate leggermente pallosette, più quelle di Cersei che crede veramente di essere una furbona. Non vedo l'ora che le arrivino delle batoste pazzesche... Gliele auguro, se c'è un po' di giustizia in quel mondo!

Jaime nel frattempo si sente anche in colpa per la morte del padre, colpa che secondo me non ha. Certo è stato lui a liberare il nano, ma come poteva sapere che Tyrion sarebbe andato dritto nelle camere del Primo Cavaliere ad uccidere l'adorato paparino?

«Ho dato ordine al Ragno di portare Tyrion su una nave, non nella tua camera da letto» disse Jaime al cadavere del padre. «Il tuo sangue lorda le sue mani tanto quanto lorda... quelle di Tyrion.» "Tanto quanto lorda le mie mani" avrebbe voluto dire, ma le parole gli rimasero bloccate in gola. "Qualsiasi cosa Varys abbia fatto, sono stato io a fargliela fare."

Myrcella Baratheon

Mi è invece piaciuto il punto di vista di Samwell, per quanto non abbia narrato gli avvenimenti più eclatanti del libro. Mi è piaciuto soprattutto la descrizione che dà di Jon Snow, in quanto vedi il giovane comandante da un altro punto di vista oltre al suo.

Un'interessante aggiunta è stata quella data da Dorne, finalmente sappiamo che fine ha fatto la principessa Myrcella e conosciamo un po' meglio la realtà dorniana, per quanto anche qui non ci serve sapere i dettagli... 

(Sì ok, smanio di leggere di Jon Snow, Daenerys e Tyrion io!)

"Il silenzio è il miglior amico di un principe" il capitano delle guardie lo aveva udito dire a sua figlia un giorno. "Le parole, Arianne, sono come le frecce. Una volta scagliate, non puoi più farle tornare indietro."

Più interessante di tutte la storia di Arya. Non avevo mai pensato che non facesse sul serio, ma ora deve farlo per forza di cose. A quanto pare non si torna indietro una volta iniziato l'addestramento. Quello che le viene chiesto è però davvero troppo, deve dimenticare se stessa e la sua famiglia. Arya è disposta sicuramente a provarci, ma il fatto che continui a sussurrare i nomi dell'odio ci fa capire che forse non è ancora del tutto pronta per dimenticarsi chi è e chi l'ha fatta soffrire.

Citazione preferita:

Sam non dubitava che maestro Aemon avrebbe capito. Prima di perdere la vista, l'anziano saggio del Castello Nero amava i libri quanto Samwell Tarly. E capiva in che modo a volte si potesse venir risucchiati da loro, come se ogni pagina fosse un vortice che trasporta in un altro mondo.

Voto: «««, rimane comunque un bel libro, avrei però preferito parlasse di più di altri personaggi rispetto a quelli scelti da Martin per questo volume.

Piccola sottolineatura:

Rhaegar aveva posato una mano sulla spalla di Jaime. "Quando questa battaglia sarà conclusa, intendo convocare il concilio ristretto. Molte cose cambieranno. Era mia intenzione farlo molto tempo fa, ma... be', è inutile rimpiagere strade mai imboccate. Parleremo al mio ritorno."

La smettiamo con questo "Parleremo al mio ritorno"? Ne parliamo subito che dite? Ogni volta che una persona pronuncia queste parole, puntualmente non torna. Quindi facciamoci tutti un favore, portiamoci dietro un cornetto della fortuna ed evitiamo di dire quella frase!