mercoledì 18 febbraio 2015

Diario di una... Commessa per Bene #1 Premessa

Premessa

Inizierei questa piccola rubrica raccontandovi un po' a grandi linee com'era questa fantomatica panetteria, diamole un nome fittizio dunque chiamiamola Ba.Va, nome che ci sta sicuramente per questioni che potrete tranquillamente scoprire se continuerete a leggermi anche nelle prossime puntate.

Entrando da Ba.Va Trade da cliente ti ritrovi in un ambiente piccolo e con poca luce naturale, l'oscurità è però ben mascherata dalle lampade che illuminano il negozietto a giorno. Davanti a te scaffali di pane, con la coda dell'occhio puoi vedere alla tua sinistra un banco frigo pieno di dolci di ogni tipo, dai colori e dall'aspetto invitante, alla tua destra scaffali e scaffali di biscotti di ogni forma e dimensione.
La commessa che ti trovi davanti avrà un'aria probabilmente stanca, ma un sorriso per te ce lo avrà sempre... O forse no, te lo meriti?
Ma andiamo avanti con la descrizione di questo piccolo angolo di paradiso, stavamo parlando di dolci dall'aspetto invitante, se potessi li compreresti tutti vero? Una bella fetta di torta con dentro crema chantilly e pezzi di amarene, sopra uno strato di panna e cioccolato a scaglie, il tutto coronato da una ciliegina. 
Quello che non sai e non vorresti sapere è quello che non vedi però.
Il retro di questo negozio è uno dei posti più squallidi e schifosi sulla faccia della terra: muffa nei frigoriferi, nidi di vespe nei lampadari, mocci usati per mesi senza mai essere cambiati, potrei andare avanti per pagine e pagine, ma dove sarebbe la sopresa poi? 
Questo e molto altro è ciò che mi sono trovata davanti una volta superata la barriera tra cliente e commessa.
Perché non ho mai parlato? Ovvio, volevo o non volevo un lavoro?
La risposta penso che possiate immaginarla, ho stretto i denti e fatto del mio meglio per mesi per pulire quella topaia che in cui passavo le mie giornate, bè ho resistito un anno vi dico solo questo. 
La cosa peggiore di tutte però era l'ambiente lavorativo, uno dei peggiori che possiate immaginare: 
  • Il capo che non solo non sa parlare con le persone, ma che appena ha un po' gli zebedei girati ti urla addosso senza alcun motivo apparente. Grande come un armadio, sguardo cattivo e voce possente, credetemi, non vorreste trovarvelo davanti mentre è incazzato;
  • La collega stronza, è ovviamente quella donna che deifica il capo e pende dalle sue labbra. Non ti accorgi subito che è una delle peggiori stronze che ti sei mai trovata davanti, ma bastano pochi giorni per accorgerti della sua perfidia e slealtà. Come averci a che fare? Semplice, non darle credito.
  • La figlia del capo. Perché diciamocelo, non bastava la collega stronza, ci voleva anche la ragazzetta che ha iniziato a lavorare da una settimana, dopo che tu lavori nel paradisiaco negozio di suo padre da sei mesi, e pensa di esserti superiore solo in quanto consaguinea del più simpatico datore di lavoro della storia. 
  • I clienti di merda, scusate il francesismo. Ci sono clienti eccezionali, clienti normali e poi ci sono loro, i clienti di merda. Non salutano, non parlano, si scocciano se non li capisci, entrano all'ultimo minuto mentre tu stai chiudendo la porta del negozio o addirittura quando stai uscendo per andartene a casa ti compaiono davanti supplicandoti di venderti ancora un pezzo di pane. Perché certo, non ho una casa dove mi piacerebbe tornare, sto qui ad aspettare te. Sono numerosi, sono ovunque e sono pessimi.
Bene, questa era solo un'introduzione per farvi capire i temi che tratterò. La prossima settimana arriverà la prima vera parte, inizieremo con qualcosa di semplice: il capo. 

Buona settimana!


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