sabato 26 settembre 2015

A un Passo dalla Vita - Thomas Melis

Titolo: A un Passo dalla Vita
Autore: Thomas Melis
Genere: Noir / Hard Boiled
Pagine: 320
Editore: Lettere Animate
Uscita: 2014
Prezzo: da 0,99€ a 17,00€

La scorsa settimana mi son persa tra le pagine di "A un Passo dalla Vita" di Thomas Melis. Un romanzo che avrei potuto finire molto prima di domenica scorsa, perché già lunedì ero al 40%, purtroppo però gli impegni mi hanno portato ad andare a rilento. Mannaggia!
Ad ogni modo questo è un romanzo che definirei particolare rispetto agli altri. Non posso dire mi sia piaciuto, ma non posso neanche affermare il contrario. Quello che sto cercando di dire è che trama e narrazione sono ottimi, ma i temi non mi sono piaciuti, non per colpa dell'autore, ma per colpa mia, perché Melis ha scritto un romanzo crudo, che parla di temi che mi fanno arrabbiare molto.
Da quando eravamo nati c'era stato ripetuto di essere speciali, di essere fortunati a possedere doti non comuni, che avremmo avuto successo, e ora, diventati grandi, avevamo capito che non bastavano quei requisito per arrivare in cima. Non bastavano le virtù per ottenere ciò che ci spettava. E allora noi avevamo deciso: ce lo saremmo preso ciò che ci spettava, con le buone o con le cattive.
Ad ogni modo parliamo di una trama.
Calisto è un giovane del sud Italia, trasferitosi in una città del nord per studiare. Di origini medio-povere sa cosa vuol dire far fatica ad arrivare a fine mese, ha visto per tutta la sua breve vita i suoi genitori fare immensi sacrifici. Arrivato al nord decide di cambiare la sua vita e scopre che trafficare droga è un modo rischioso, ma molto veloce, di tirare su incredibili somme. Inizia a farsi conoscere e noi lo incontriamo abbastanza affermato nel giro, è in quel momento che gli arriva quella che sembrerebbe l'occasione della vita, ma lo sarà sul serio?

Ed ora la mia modesta opinione di tutto ciò.

Melis ha scritto magistralmente questo romanzo, e posso tranquillamente affermare che non ci sia neanche un momento di noia tra le sue pagine.
Calisto non è un bel personaggio, non è assolutamente un eroe. E' vuoto, è inutile, si è fatto prendere dallo spaccio e tutto ciò che era prima non gli importa più. Lui stesso se ne accorge, ma si rende conto di non voler far niente per cambiare. Si crede invincibile e protetto dal suo giro, solo alla fine della sua storia si renderà conto che alla fine il gioco non valeva la candela, nel momento in cui la sua vita si troverà in pericolo. 
Mi rigiravo sul materasso in preda a uno strano dormiveglia allucinato, mentre i minuti continuavano a passare senza un senso e senza una dimensione. Imprigionato dentro un déjà vu eterno mi maledicevo per la mia malattia: la malattia di essere un viziato, di voler vivere una vita unta, godendo solo dei momenti più superficiali e inconsistenti, rifuggendo qualsiasi sforzo e qualsiasi morale.
Anche gli altri personaggi di questa storia sono.... delle brutte persone, non c'è altro modo di definirli, presi solo dallo spaccio e dallo sballo, vivono la loro vita tra feste e droga, convinti di avere il mondo ai loro piedi.
Unico personaggio positivo è la giovane innamorata di Calisto, neanche lei positiva al 100%, (ma chi nella vita vera lo è?) Unica persona che dice al protagonista che la sua vita fa schifo e vede in lui il seme del cambiamento, aiutando a coglierlo e a cambiare il suo destino quasi segnato.
Come dicevo, una narrazione avvincente con un'unica pecca (secondo me): il largo uso di vari dialetti. Sono sicura che Melis l'abbia fatto per imprimere realismo alla trama, per me (polentona nell'anima) è stato abbastanza complicato capire il significato di certe frasi, ed alcune non le ho proprio capite!
A parte questo, che però magari ad altri è piaciuto molto, ritengo il romanzo davvero valido, una lettura interessante da fare.
- Tu mi spaventi, Calisto. Sei così diverso da me da farmi paura... Non mi fa paura solo quello che dici, mi fa paura il fatto che tu sia una vittima inconsapevole. Sei il tipico prodotto di un'idea che è penetrata in questo Paese, devastando un'intera generazione: l'idea che bisogna essere furbi per conquistare il successo e il potere, e che quelli che rispettano le regole sono soltanto dei babbi. Sei una vittima di questa ideologia, ma anche un volenteroso carnefice di te stesso e dei tuoi simili.
Da evitare se invece non piace il genere, se non piace sentir parlare di un mondo del genere. Non amerete i personaggi, non tiferete per loro (o almeno io non l'ho fatto), ma non potrete fare a meno di voler sapere come va a finire la storia di Calisto.

Citazione preferita (perché la ritengo geniale):
Prendete i bastoni e mollate la bamba: facciamo le persone serie.


Voto: 


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Ringrazio nuovamente l'autore per essere stato molto disponibile nel volermi fornire tutto il materiale necessario alla scrittura della precedente anteprima e per avermi fornito anche il romanzo.

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