Oggi vi propongo una piccola intervista fatta ad Andrea Micalone, l'autore del thriller fantascientifico Hodoeporicon che ho letto non molto tempo fa e che consiglio vivamente a tutti gli amanti dei gialli, ma non solo. E' un libro che, come ho scritto nella recensione, ho davvero apprezzato, sia per la sua trama intrigante sia per il modo in cui è stato scritto, veloce e fluente (se non volete spoiler potete leggervi l'anteprima). Ad ogni modo lascio la parola all'autore, vediamo come ha risposto a qualche rapida domanda...
Al via con le domande allora!
- Domanda che faccio a tutti: facci una piccola presentazione di te.
Scrivo e leggo. Poi studio, mando dozzine di mail a editori per i motivi più disparati, e poi torno a scrivere e leggere. Qualche volta faccio anche altro, ma di rado. Per una presentazione più seria potete leggere la biografia sul mio sito.
- Hodoeporicon non è un nome esattamente facile da ricordare, io c'ho un messo un po' prima di mettermelo in testa. Immagino derivi da odeporico, ossia "che concerne un viaggio". Ho fatto inoltre una ricerchina e ho notato che già un altro libro si chiama Hodoeporicon e narra le peregrinazioni di Traversari. Coincidenza? Ti va di spiegare ai nostri lettori perché la scelta di questo titolo e cosa significa per te?
Il titolo cita esplicitamente quell'"Hodoeporicon" che racconta del viaggio di Traversari. I motivi di questo titolo sono principalmente due: 1. Qualche piccolo riferimento al primo Hodoeporicon che mi sono divertito a seminare lungo la strada. Quale? Scopritelo da soli. 2. Avevo bisogno di un titolo che mi piacesse, che riguardasse un viaggio e che mi suonasse anche come una parola "forte". Questa scelta a un certo punto è stata inevitabile. (Voglio fare il saccente antipatico: odeporico deriva da hodoeporicon, non il contrario)
- Faccio mea culpa a proposito di odeporico e hodoeporicon, la fonte letta a quanto pare non era ben scritta. O forse non l'ho capita io! Ad ogni modo andiamo avanti. Penso sia normale tifare per i propri personaggi, cosa ne pensi delle scelte di Tom Duval?
Tom Duval fa le scelte sbagliate che farebbe chiunque e, in qualche modo, ne è cosciente sino alla fine. Predica bene e razzola male, come suol dirsi. Sa che l'umanità è condannata a farsi del male a causa delle incomprensioni, della vendetta e dell'odio, ma è uno come tanti, pertanto non riesce a estraniarsi da questo inevitabile ciclo. Nel suo caso, poiché viaggia nel tempo, questo concetto del ciclo assume un valore tangibile.
- Scrivere romanzi a proposito di viaggi temporali non è facile, in quanto si va incontro a tutta una serie di incoerenze. Tu in un certo senso hai aggirato il problema, dicendo che il passato era passato e non poteva essere cambiato. E' stato facile a quel punto costruire il tempo del romanzo? Parlacene un po'.
Non è stato facilissimo, ma comunque mi sono evitato in partenza tutta una serie di paradossi logici. Quest'idea del passato immodificabile comunque non l'ho decisa per rendermi la vita facile, ma perchè dopo lunghe riflessioni ho capito che era l'unico modo per creare una storia coerente di viaggi nel tempo.
- Quali sono i tuoi progetti futuri ora?
Ho tanti di quei progetti per il futuro che sinceramente non so da quale cominciare (si fa per dire, so benissimo in realtà da dove cominciare): ho un romanzo quasi terminato che vuole bussare alle porte delle case editrici, ho l'idea per una sceneggiatura di una graphic novel e infine il quarto capitolo della mia saga fantasy previsto per l'anno prossimo. Tanta carne al fuoco e chi vuole partecipare all'abbuffata è il benvenuto.
- Cosa vorresti che io ti chiedessi? Fatti una domanda e datti una risposta :)
Facciamo finta che mi hai chiesto di consigliare un po' di autori. Ultimamente ho letto molti scrittori sia nuovi che passati. Premetto che io sono un fanatico della "buona letteratura", perciò vi consiglio: Mervyn Peake, Faulkner, Erri De Luca, Lovecraft, Moravia, Sepulveda e Dostoevskij. Tra gli italiani più contemporanei vi consiglio con tutto me stesso Daniele Rielli (famoso col nome da blogger Quit the Doner) che ha appena esordito ed Emidio Clementi, che scrive da anni, scrive capolavori, ma rimane un autore di nicchia perché siamo tutti degli ignoranti.
E infine Dostoevskij, leggetelo. Ora.
Se lo avete già letto, rileggetelo.
Sempre.
Ringrazio ancora Andrea per aver risposto a tutte le mie domande, ed per aver fatto il professorino! Grazie soprattutto per avermi fornito tutto il materiale servito per l'anteprima e la recensione, con la speranza di avere tue notizie a breve dal mondo dell'editoria.
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