E dopo l'anteprima (qui) e la recensione (qui) torniamo oggi a parlare di Fabio Carta, l'autore di Arma Infero - Il Mastro di Forgia, primo romanzo di quello che si spera diventi una saga.
Fabio è stato così gentile da rilasciare una breve intervista che ci permettesse di conoscere meglio l'autore e di capire come gli fosse venuta l'ispirazione per la realizzazione del mondo che ha creato.
Nel nostro breve scambio di mail, ho trovato in Fabio Carta una persona squisita, assolutamente umile e molto disponibile a domande, chiarimenti e quant'altro.
E' stato anche un piacere leggere le risposte alle mie domande, in quanto mi ha permesso di conoscerlo un po' meglio e capire il perché delle scelte prese riguardo il suo romanzo.
Buona lettura.
1. Immagino che nella vita di tutti i giorni tu usi un linguaggio colloquiale, come mai la scelta di un linguaggio così complesso e in un qualche modo arcaico?
La scelta di usare un linguaggio arcaico per Arma Infero è nata principalmente da una ricerca di stile. Volevo dare un connotato epico alla storia, che si distaccasse dai canoni standard, per focalizzarsi su un approccio che trova le suoi origini nelle grande opere fantasy e di fantascienza del passato. Inoltre, la sintassi molto curata basata su una terminologia arcaica, ricca di incisi e di tecnicismi si è adattata benissimo alla società che ho descritto che alterna concetti futuristici a tipiche strutture dell’epoca medievale.
2. Come hai partorito dalla tua mente il mondo di Muareb e tutta la storia di Lakon e Karan?
Arma Infero è nato di getto, dalla mia necessità di metter ordine ad una moltitudine di pensieri ed idee che da tempo mi giravano in testa. Il mondo di Muareb è sorto infatti dal desiderio di congiungere due tra le mie più grandi passioni: i miei studi universitari in storia, sociologia e geopolitica con i miei interessi più frivoli e ludici, film, videogiochi, fumetti e libri di genere fantasy e fantascientifico.
3. Hai scelto di scrivere un romanzo che indaga a fondo nella mente del protagonista, lasciando più spazio all'interiorità dei personaggi piuttosto che all'azione. Come mai questa scelta?
Molti scrittori riversano nei loro protagonisti alcuni connotati e tratti caratteriali che gli appartengono. Per Karan volevo qualche cosa di diverso. Non doveva assomigliare a me - non come si dice facciano tutti i personaggi delle opere prime di ogni autore - ma al contrario, presentarsi come una figura indipendente, che compie le sue scelte, che ha i suoi pensieri, le sue paure ed i suoi desideri. Volevo anche io, come il lettore, divertirmi a conoscerlo pagina dopo pagina. Per Lakon invece ho mantenuto un alone di mistero, una sorta di ambiguità morale per offrire al lettore una maggior contrapposizione fra i pensieri di Karan rispetto alle sofferenze del popolo.
4. Sono in molti a farsi prendere dal panico quando vedono un romanzo così lungo, non hai pensato di dividerlo ulteriormente in più parti per prendere anche quella fetta di pubblico che si fa intimorire?
E’ un punto su cui abbiamo discusso molto con l’editore. Entrambe avevamo questo timore ma alla fine abbiamo deciso di comune accordo di non dividerlo in più parti. Arma Infero è scaturito dalla mia penna quasi di getto e troncarlo avrebbe sminuito il valore della storia e dei suoi personaggi, rendendo la lettura molto più complessa e faticosa; cosa che né io né l’editore volevamo in alcun modo fare.
5. Quali sono state le tempistiche di realizzazione di questo romanzo? Quanto dovremo aspettare per leggere le successive avventure di Lakon e Karan?
Ho scritto Arma Infero nel mio tempo libero quindi non è molto facile quantificare le tempistiche di realizzazione. Sicuramente sono passati alcuni anni dalla prima volta che ho deciso di delineare il primo abbozzo di background ed i personaggi. La cosa certa è che ho ancora molte idee sul mondo di Muareb e sui suoi protagonisti. Per il momento posso solo dire che con l’editore valuteremo l’idea di un possibile seguito, ma le variabili in gioco sono molte.
6. Se posso farmi i fatti tuoi, quali sono i tuoi progetti futuri in questo momento?
In questo momento sono molto preso dal blog tour e dalla campagna marketing che il mio editore, Inspired Digital Publishing, ha pianificato per me. Abbiamo molte idee al riguardo e vorremmo esplorare diverse strade. Non credevo che pubblicare un libro potesse essere così stimolante. Tutti i giorni mi confronto con persone diverse utilizzando strumenti, come i social network, che non avevo mai sfruttato a dovere. Sicuramente il mio più grande sogno per il futuro è quello di riuscire a trasformare questa mia smisurata passione per la scrittura in una vera e propria professione.
Dunque per oggi è tutto, faccio a Fabio Carta un grande in bocca al lupo, con la speranza che possa davvero realizzare i suoi sogni.
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