Titolo originale: My Sister's Keeper
Pagine: 428
Casa Editrice: TEA
Uscita americana: 2004
Uscita italiana: 2007
E finalmente mi sono presa una piccola pausa da "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", con un libro però non scelto da me. Partecipando infatti alla Lega dei Lettori del blog letterario Il Profumo dei Libri, ho dovuto questo mese leggere questo romanzo La Custode di Mia Sorella. Niente da obiettare sulla scelta, devo dire che non mi è dispiaciuto per niente. Molto scorrevole e facile da leggere, ma triste come pochi, ve lo dico.
Iniziamo comunque subito con la trama!
Anna Fitzgerald è una ragazzina di tredici anni, che potrebbe essere una come tante, se solo non fosse stata concepita con una tecnica molto avanzata perché avesse determinate caratteristiche genetiche. Tutto questo perché Kate, sua sorella, è malata di una rara forma di leucemia sin dall'età di tre anni. Una malattia incurabile e largamente mortale a meno che non si trovi un donatore compatibile, difficile da trovare. Così Sara e Brian decidono di saltare il passaggio della ricerca e fare un altro figlio, compatibile in tutto e per tutto con Kate, così da farlo diventare il suo donatore principale.
«Signora Fitzgerald, cosa dirà a questa bambina quando sarà diventata grande?» chiede Nadya. «Se avrò la fortuna di poterlo fare», rispondo, «le dirò di porre rimedio agli errori di crescita di sua sorella.»
Sara Fitzgerald (la madre)
E' così che Anna viene concepita, ed è così che cresce, come donatrice di sua sorella. Arrivata però all'età di tredici le viene chiesto di donare un rene per Kate. Anna a quel punto non ci sta più e chiede l'aiuto di un avvocato per poter prendere possesso del suo corpo e poter prendere le decisioni mediche che la riguardano.
Poi provo ad immaginarmi mentre faccio tutte queste cose, ma non ci riesco. Non riesco a vedermi se non come quella che sono, un donatore per Kate, sempre, senza soluzione di continuità. Kate e io siamo gemelle siamesi, solo che il punto in cui siamo unite non è visibile. E questo rende la separazione molto più difficile.
Anna Fitzgerald
Una narrazione incredibilmente personale, dove entri nella testa di tutti i protagonisti in quanto i capitoli sono suddivisi per personaggio e narrati in prima persona.
Non dirò altro, per non spoilerare interamente la trama, nel commento sotto però ci andrò giù pesante, dunque se volete leggere il romanzo, vi sconsiglio vivamente di andare avanti.
Ed ora la mia modesta opinione su tutto ciò.
Io penso che nessuno, nessuno sano di mente potrebbe pensare che Anna è una brutta persona. Perché, diciamocelo, una ragazzina di tredici anni che arriva a denunciare i genitori perché non ce la fa più ad essere un puntaspilli è perfettamente capibile. Questo libro mi ha lasciato addosso una rabbia incredibile, non ovviamente nei confronti di Anna, ma nei confronti dei suoi genitori.
Qualche tessera del puzzle incomincia a trovare la sua collocazione. Solitamente i genitori decidono per il bambino, perché si presume che agiscano per il suo bene. Ma se sono accecati dal bene per un altro dei loro figli, il sistema crolla. E da qualche parte sotto le macerie, si trovano vittime come Anna.
Campbell Alexander (l'avvocato)
Dei genitori che se ne fregano di tutto se non della malattia di Kate, che è il fulcro della casa ed occupa tutte le preoccupazioni ed i pensieri dei due adulti.
La madre è stato assolutamente il personaggio che ho odiato di più, io posso capire l'amore per la figlia malata, ma non posso capire assolutamente il totale menefreghismo per tutto il resto. Oltre ad avere Anna e Kate, esiste infatti un altro figlio, il maggiore, che è totalmente ignorato da tutti. Tant'è che ricerca attenzioni dando fuoco ad edifici, alcolizzandosi e drogandosi. Nonostante i genitori sappiano di droga e alcol se ne fregano altamente. Inimmaginabile.
Per non parlare di Brian, il capofamiglia, un inetto così non si era mai visto prima. Fa il vigile del fuoco, è una persona forte nell'ambito lavorativo, ma tanto è forte a lavoro, tanto è debole a casa. Non sa affrontare la situazione, è stanco di lottare. Si rende conto che Anna non ha tutti i torti a fare quello che sta facendo, ma al tempo stesso non si oppone troppo alla moglie. D'altro canto Sara è infuriata con la figlia minore in quanto sa che questa sta praticamente condannando a morte la sorella.
«Per l'amor del cielo, Anna», esclama mia madre, «ti rendi conto delle conseguenze?» Ho la gola chiusa come l'otturatore di una macchina fotografica, e ogni respiro, ogni parola devono scorrere lungo un tunnel sottile come uno spillo. Sono invisibile, penso, e mi rendo conto troppo tardi di averlo detto a voce alta. Mia madre piomba su di me così rapida che non la vedo neanche arrivare. Ma il suo schiaffo è abbastanza forte da girarmi la testa dall'altra parte. Mi lascia un segno destinato a rimanere anche quando l'impronta sbiadisce. La vergogna ha cinque dita.
Entrando nella psicologia di Anna si capisce che lei ama Kate, davvero tanto, ma al tempo stesso non ce la fa più a reggere la situazione. In parte questi sono i pensieri di Anna, ma si capisce alla fine che è Kate stessa che ha orchestrato il tutto. Era infatti lei la prima a non farcela più, lei voleva certo vivere, ma non in quel modo. Malata ogni minuto della sua breve esistenza e sempre in lotta per aggrapparsi ad una vita che non fa altro che scivolarle via dalle mani.
Il finale è stato invece un fulmine a ciel sereno, devo dire che tutto mi sarei aspettata tranne che la morte della stessa protagonista. La scomparsa di Anna e la vita per Kate alla fine.
Anna riesce certo a vincere la causa, grazie all'abilità del suo avvocato ed alla comprensione del giudice per il suo caso, ma è una vittoria che si rivela infine inutile. Subito dopo il processo, in auto col suo avvocato, fanno un grave incidente che si rivelerà fatale per la piccola.
I suoi organi verranno dunque donati e sua sorella riceverà il rene per cui Anna aveva lottato tanto duramente. Questo porterà ad una remissione della malattia di Kate, ma a quale prezzo alla fine?
Una famiglia comunque distrutta ed un rimorso impossibile da estinguere.
Pur volendo rimanere aggrappati agli amari, dolorosi ricordi che qualcuno ha lasciato in questo mondo, siamo ancora qui. E il solo fatto di vivere è come un moto ondoso: sulle prime sembra che non faccia la minima differenza, poi, un giorno, si guarda giù e si nota quanto dolore ha scavato.
Kate
Citazione preferita:
Lasciate che vi dica una cosa: se incontrate dei solitari, qualsiasi cosa vi raccontino, non è perché amano la solitudine. E' perché hanno cercato di amalgamarsi col mondo prima, e la gente continua a deluderli.
Voto: «««¶
Oh mio dio, avevo visto il film ma non sapevo della fine o.o no, io non potrei mai leggere questo libro. Soffrirei da morire. Mi è bastato il film
RispondiEliminaNon sapevo che film e libro avessero finali diversi, guarderò il film prossimamente!
EliminaSì, diciamo che il finale del libro è abbastanza straziante, sì. Povera Anna.
Confermo che il film (che mi ha fatto piangere moltissimo) ha un finale diverso dal libro. Bella recensione, complimenti!
RispondiEliminaHo guardato di recente il film, sono rimasta un po' amareggiata dai cambiamenti. Non capisco perché poi prendere la storia da un libro per stravolgerne totalmente il finale!
EliminaGrazie comunque :)